Sicilia, terremoto politico. Ferrandelli (PD) si dimette e lancia la sfida ai 5 stelle
La scia di indignazione lasciata dalla pubblicazione della telefonata tra il governatore Crocetta e il medico Tutino, di cui ancora non è stata accertata la reale esistenza, ha dato un nuovo fendente al governo siciliano, che ancora non vuole arrendersi alla pioggia di scandali, arresti e da ultimo intercettazioni che per via diretta o indiretta vanno a minare la stabilità di una giunta e di un uomo in particolare: Rosario Crocetta.
Ieri pomeriggio, 19 luglio alle 16:58, nel minuto in cui 23 anni fa il tritolo uccideva Paolo Borsellino e i suoi ragazzi della scorta, Fabrizio Ferrandelli (PD) ha rassegnato le dimissioni da deputato regionale, dopo averle già annunciate alcuni giorni fa, a seguito dell’ultimo scandalo che ha coinvolto Crocetta, rendendo pubblico l’atto postando una foto che lo ritrae dopo aver firmato la nota di congedo dal Palazzo Regionale. Così ha dichiarato: “Avevo dato l’ultimatum a Crocetta e al Pd? Non mi hanno ascoltato”. L’ormai ex deputato Fabrizio Ferrandelli, che lo scorso febbraio è venuto ad Isola delle Femmine a benedire la nuova amministrazione Bologna (leggi qui), ha trovato intollerabile la frase pronunciata dal dott. Tutino – “Lucia Borsellino deve essere fatta fuori come il padre” – nella presunta conversazione telefonica con Crocetta (leggi qui), ma già erano mesi che denunciava il fallimento del governo siciliano Crocetta. Dopo aver dato un ultimatum al suo partito perché si tornasse alle elezioni, inascoltato, ha deciso di andarsene. “Devo dare l’esempio. I siciliani devono sapere che i politici non sono tutti uguali”, ha affermato, “che la dignità vale più dei compromessi al ribasso e di una poltrona con stipendio all’Ars”. Il seggio da lui lasciato potrebbe andare Francesco Riggio, avvocato palermitano coinvolto nello scandalo della Formazione siciliana, presidente dell’ente di formazione Ciapi, arrestato e ora sotto processo.
Ferrandelli ha oggi incontrato i giornalisti per presentare il suo nuovo soggetto politico “i Coraggiosi”, un movimento il cui fine si propone di essere quello di cambiare il Pd e promuovere una nuova stagione in Sicilia. “Resto un tesserato del Pd”, precisa, “e questo movimento si rivolge anche agli iscritti e a chi è andato via“. Ma Ferrandelli non si ferma qui e, dopo le dimissioni, lancia la sfida ai deputati del Movimenti 5 Stelle: dimettetevi anche voi, per sferrare, forse, un colpo mortale al governo Siciliano, ormai appeso ad un filo. “Mettano nero su bianco le dimissioni. Sfido Grillo e i grillini. Io sono un cittadino: si dimettano anche loro. E sfido anche Udc e Ncd, così come Nello Musumeci. Dimostrino che non sono attaccati alle poltrone”.
di Gioele Davì
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Gioele Davì
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