I tedeschi acquistano l’Italcementi
Qualche mese fa mezzo paese ha creduto al pesce d’aprile di Putin che acquistava il nostro l’isolotto. Ma anziché il leader russo, troppo impegnato a far fronte alle continue pressioni degli Usa, è arrivata la Merkel. Già, infatti la notizia dell’ultima ora è che i tedeschi si sono accaparrati l’Italcementi, la grande industria del cemento.
Ad annunciarlo è stata la tedesca HeidelbergCement, che in una nota ha confermato di aver raggiunto un accordo per l’acquisto di una quota del 45%, cedutagli dalla famiglia Pesenti, a cui faceva capo l’impresa, in un’operazione dal valore di 1,67 miliardi. L’intento è quello di creare il primo gruppo mondiale negli aggregati, il secondo nel cemento e il terzo nel calcestruzzo. “Un imprenditore sa che l’importante e’ garantire lo sviluppo futuro dell’attività più che arroccarsi nella continuità del controllo dell’azienda“, ha dichiarato Giampiero Pesenti, figlio di Carlo, uno dei sei fratelli fondatori dell’impresa nata all’inizio del secolo nel bergamasco. Prima che l’operazione sia definitivamente conclusa, però, è necessaria l’approvazione da parte delle autorità garanti della concorrenza, sia in Europa che negli Stati Uniti, che dovrebbe arrivare l’anno prossimo.
L’Italcementi è stata fondata nel lontano 1864 ed è da decenni uno degli snodi della finanza italiana, con una capacità produttiva di 60 milioni di tonnellate di cemento l’anno che la fa essere il quinto produttore al mondo. La cementeria di Isola delle Femmine è stata avviata nel 1957 e nel corso degli anni Ottanta è stata rammodernata, con la realizzazione di nuovi impianti. Nel 1962 a Isola è stata realizzata la sala centralizzata, la prima in Italcementi, per la gestione e il controllo dell’intero ciclo produttivo, poi rinnovata negli anni ottanta, introducendo nuovi sistemi di controllo. Da sempre è stata al centro delle polemiche per il timore suscitato dalle emissioni di fumi dalle ciminiere e per il pericolo di inquinamento, timore controbilanciato dalle esigenze di lavoro da parte di molti isolani. La questione è arrivata fino ai banchi della Commissione Europea, portata a Bruxelles dai 5 stelle. Recentemente è stata installata una centralina a Isola delle Femmine e si attende che ne venga installata un’altra a Capaci, per l’acquisizione dei dati sulla qualità dell’aria.
In attesa che i tedeschi prendano possesso dell’industria del cemento, chissà che questa non sia la volta buona per coniugare industria, ambiente e turismo (ci sarà un incremento di turisti tedeschi?) .
di Eliseo Davì
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