Rendiconto 2014: i conti in rosso di Isola delle Femmine

Rendiconto 2014: i conti in rosso di Isola delle Femmine

All’inizio del mese, l’8 ottobre, il Consiglio comunale ha approvato il bilancio consuntivo relativo all’esercizio finanziario del 2014 – durante la gestione commissariale. Le vicende del rendiconto sono state abbastanza tribolate, tant’è che per la sua mancata approvazione entro il 30 aprile 2015, il Comune di Isola delle Femmine è stato commissariato. Il commissario, il dott. Carmelo Messina, si è insediato il 12 agosto e ha invitato il presidente del consiglio comunale, Piero Rappa, a rinviare la convocazione del Consiglio comunale per l’approvazione del rendiconto fino al riaccertamento straordinario dei residui, di competenza della Ragioneria. In quel periodo è scoppiata una violenta polemica in quanto il gruppo consiliare di opposizione, il Pdr, paventò l’ipotesi di scioglimento del Comune se il rendiconto non fosse stato approvato entro i termini posti dal Commissario. L’8 ottobre la questione si è chiusa con l’approvazione in Consiglio, coi voti di maggioranza ma non quelli di opposizione.

Da un’analisi della documentazione salta subito agli occhi un dato preoccupante: l’enorme mole dei debiti fuori bilancio e dei crediti che il Comune non riesce a riscuotere. Prima di dare il via libera all’approvazione del rendiconto, il Commissario ad acta ha preteso il riaccertamento straordinario dei residui, ma, come ci spiega Orazio Nevoloso, capogruppo del Pdr, “il riaccertamento ha solo riscritto i termini del problema che però è rimasto. Il nodo è che non si riesce a riscuotere l’ammontare dei residui attivi e quindi le casse sono vuote per pagare i residui passivi. Cassa vuota significa anticipazioni di cassa – che è come un prestito quindi ci anticipano 10 e restituiamo 13 – e contenziosi continui da parte dei creditori, quindi incarichi legali per resistere davanti ai giudici”.

Disavanzo di gestione. Il vice presidente del consiglio Giuseppe Caltanissetta ci spiega che, per quanto riguarda il disavanzo, questo è andato diminuendo nel corso degli anni. “Nel 2012 eravamo a – 1,5 milioni; nel 2013 a – 0,8 milioni e per il 2014 formalmente siamo a +0,4 milioni, ma nella sostanza a – 0,3 perché ci sono 0,7 milioni vincolati. Per cui dobbiamo dare atto ai commissari di aver realizzato un progressivo risanamento della situazione finanziaria dell’Ente, pur con misure per dir così di ‘lacrime e sangue’”. I problemi, appunto, sono la difficoltà nella riscossione delle entrate (troppi residui attivi, pari a circa 10 milioni di euro) e i consistenti debiti fuori bilancio (verso l’Ato rifiuti e per spese legali – risarcimenti e parcelle). Recentemente in un’intervista che ci ha rilasciato, il sindaco Stefano Bologna ha sottolineato che questi “milioni di debiti che abbiamo sono l’eredità dei dieci anni trascorsi, dieci anni in cui le casse comunali sono state saccheggiate“. Anni in cui “gli amici degli amici non pagavano, mentre pagavano i poveri cittadini. Adesso le regole valgono per tutti!” (intervista integrale)

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Troppa evasione fiscale!Maggiore lotta all’evasione”, chiede il gruppo di opposizione, “con un ufficio tributi degno di tale nome, guidato da un top-player, con capacità, conoscenze e visione moderna e dinamica del problema”, continua Orazio Nevoloso, lanciando l’ennesima frecciatina al responsabile dell’ufficio tributi Rocco Rappa. “Inoltre, vanno riviste tutte le tariffe comunali, spinte ai massimi in questi anni. Molta gente non paga perché non può pagare certe cifre”, conclude Nevoloso. L’amministrazione si è mossa avviando tre percorsi correttivi: interloquendo direttamente con Riscossione Sicilia, mediante procedure esecutive accelerate per le utenze non domestiche a maggiore morosità; creando un apposito ufficio di gabinetto contro l’evasione targato D’Angelo-Costanzo; verificando le posizioni debitorie prima di rilasciare autorizzazioni e concessioni.

Debiti fuori bilancio. “La consistente entità dei debiti fuori bilancio segnalati e quelli che potrebbero ancora sorgere”, scrivono i revisori nella loro relazione, “minano gli equilibri finanziari dell’Ente”. Spese legali a parte, il vero tasto dolente è la vicenda Ato, la società di gestione dei rifiuti, che pretende la bellezza di circa 4,5 milioni dal Comune per gli anni 2006-2012 (gli anni della spazzatura per le strade!). Queste pretese sono oggetto di due separati contenziosi: per gli anni 2006-2008 sono stati chiesti 2 milioni ma con sentenza di primo grado ne sono stati riconosciuti solo 600 mila. Il giudizio pende oggi in appello e si spera che si scenda ancora un po’. Per gli anni 2009-2012 l’Ato chiede 2,5 milioni e il giudizio pende in primo grado con udienza fissata in febbraio. “Se vale il principio di diritto della prima causa si dovrebbe ottenere la stessa riduzione – del 70% circa”, spiega Caltanissetta. “In sintesi questo debito è per l’Ato di 4,5 milioni; per noi (e per i giudici) di circa 1,5”.

L’inventario dei beni mobili. Nella relazione sul rendiconto il collegio dei revisori ha evidenziato l’inesistenza dell’inventario dei beni mobili, prescrivendo di procedere con sollecitudine alla sua redazione (oltre che all’aggiornamento dell’inventario dei beni immobili). Per questo motivo il Pdr ha presentato in Consiglio una mozione per l’immediata elaborazione del patrimonio dei beni mobili comunali, chiedendo al sindaco di farlo aggiornare ogni quattro mesi, ma la proposta è stata bocciata dalla maggioranza. Perché? “Mistero!”, risponde scioccato Orazio Nuvoloso, “forse perché la proposta è arrivata da noi. Comunque abbiamo chiesto di inviare i documenti alla procura della Corte dei Conti, perché è assurdo”. Abbiamo chiesto la stessa cosa a Giuseppe Caltanissetta. “L’inventario dei beni mobili c’è”, ha risposto, “il Comune ha le schede di arredi, supporti tecnologici, etc. Non è stato semplicemente aggiornato negli ultimi anni, per ovvie ragioni pratiche: non destinare un dipendente alla verifica del numero di matite e spillatrici a disposizione! Purtroppo non disponiamo di particolari risorse – pc moderni, smartphone, mobilio di pregio… per cui il dato è pressoché irrilevante. In passato abbiamo segnalato vicende spiacevoli legate a laptop e cellulari del Comune in giro per il Paese, ma oggi non c’è alcun rischio a riguardo!” 

In estrema sintesi, i mostruosi debiti che affliggevano il Comune si stanno riducendo, ma c’è ancora molto da fare. Speriamo che la vicenda Ato si concluda nei migliori dei modi, ma speriamo anche che l’ufficio di gabinetto possa mettere in campo strategie efficaci per contrastare l’evasione fiscale e che soprattutto le utenze commerciali comincino a pagare le tasse. A partire dalle tasse sui rifiuti, visto che almeno questo servizio ormai è garantito!

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di Eliseo Davì

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Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza con lode presso l'Università degli Studi di Palermo. Ha scritto un romanzo storico, "Societas", edito da BookSprint Edizioni. Scrive sul blog di informazione online "Il giornale di Isola", ha collaborato con "L'ora", con il giornale online "MasterLex", con "IoStudioNews", Tv7 Partinico e Tgs.
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