Brigadiere morto per sventare una rapina, Isola delle Femmine gli intitola la Caserma dei Carabinieri
Il 28 novembre 1985 il brigadiere Antonio Enrico Monteleone rimaneva ucciso in uno scontro a fuoco con tre malviventi. Trenta anni dopo Isola delle Femmine lo commemora intitolandogli la Caserma dei Carabinieri. La cerimonia si è svolta dinnanzi all’immobile confiscato alla mafia, quella che fu la villetta del boss di Isola delle Femmine Pietro Bruno e dal 2010 consegnata all’Arma dei Carabinieri. Alla manifestazione ha partecipato l’amministrazione comunale insieme ad autorità militari, civili, religiose, molti ragazzini della scuola media Francesco Riso, rappresentanti delle associazioni locali, i familiari di Enrico Monteleone e tanti cittadini. Sono stati invitati a partecipare anche alti rappresentanti delle istituzioni, come il Presidente della Repubblica Mattarella e il Presidente del Senato Grasso, che pur non presenziando, hanno espresso sentimenti di grande apprezzamento per l’iniziativa.
È invece intervenuto alla cerimonia anche il Comandante interregionale Carabinieri “Culqualber” che ha portato il suo personale ricordo del brigadiere caduto in servizio. Quella mattina Monteleone era uscito di casa come sempre e, dopo aver accompagnato le sue due bambine a scuola, si era recato in caserma. Allo squillo dell’allarme collegato con l’ufficio postale di Isola delle Femmine, Monteleone si precipitò sul posto insieme ad un appuntato per sventare una rapina. Monteleone, con grande determinazione e sprezzo del pericolo, non esitò ad affrontare i tre malviventi armati che tentavano la fuga facendosi scudo con dei civili. Rifiutandosi di consegnare l’arma in dotazione, di cui non fece uso per non colpire gli ostaggi, si lanciò contro i rapinatori ingaggiando una violenta colluttazione, durante la quale rimase mortalmente ferito da un colpo di pistola. Sottoposto ad un delicato intervento al cuore, perse la vita poche ore dopo. Assieme a lui era presente un altro carabiniere, il maresciallo Vito Stefanini, che ancora oggi ricorda con commozione quei tragici momenti. “Quei momenti segnarono la nostra vita per sempre”, ha dichiarato ai nostri microfoni.
Il sindaco Stefano Bologna ha voluto rivolgersi alla famiglia del brigadiere medaglia d’oro al valore miliare per ricordare i valori a cui Enrico Monteleone ispirò la sua vita: “L’amore per gli altri che gli ha fatto indossare questa gloriosa divisa; l’amore per la libertà, quella libertà che oggi più che mai viene continuamente attentata dal terrorismo, dalla mia, dalla criminalità”. Il sindaco ha poi fatto dono alla stazione dei Carabinieri di un tricolore che, dopo aver ricevuto la benedizione dell’arcivescovo di Monreale Michele Pennisi, è stato issato al suono dell’inno di Mameli. La figlia di Enrico Monteleone ha poi scoperto la targa commemorativa posta all’ingresso della caserma che da ora in poi porterà il nome di suo padre. Alla fine della cerimonia i cittadini hanno potuto visitare il bene confiscato alla mafia, che dalle mani del boss di Isola ora rappresenta il presidio della legalità.
Nelle settimane che hanno preceduto questa cerimonia l’amministrazione ha compiuto una significativa opera di riqualificazione dell’area per restituirla alla cittadinanza, così come ci ha spiegato il sindaco Stefano Bologna: “Dopo almeno venti anni tutta la zona che costeggia l’autostrada, che va dal giardino della strage Falcone fino a via degli Oleandri era completamente abbandonata ed era stata occupata abusivamente da persone che vi avevano installato dei depositi di materiale edile, appropriandosi ingiustamente dei terreni del Comune”. Adesso l’area è stata bonificata con l’aiuto della SIS che sta facendo i lavori del raddoppio ferroviario, della ditta Guercia che sta ristrutturando la caserma e con l’aiuto degli operai del Comune e degli operatori ecologici.
di Eliseo Davì
LA LOTTIZZAZIONE LA PALOMA
……….Nelle settimane che hanno preceduto questa cerimonia l’amministrazione ha compiuto una significativa opera di riqualificazione dell’area per restituirla alla cittadinanza, così come ci ha spiegato il sindaco Stefano Bologna: “Dopo almeno venti anni tutta la zona che costeggia l’autostrada, che va dal giardino della strage Falcone fino a via degli Oleandri era completamente abbandonata ed era stata occupata abusivamente da persone che vi avevano installato dei depositi di materiale edile, appropriandosi ingiustamente dei terreni del Comune”. Adesso l’area è stata bonificata con l’aiuto della SIS che sta facendo i lavori del raddoppio ferroviario, della ditta Guercia che sta ristrutturando la caserma e con l’aiuto degli operai del Comune e degli operatori ecologici.
http://www.giornaleisola.it/archives/5526
CASI EMBLEMATICI Il Giardino della memoria ‘Quarto Savona Quindici’ – Lottizzazione ‘LA PALOMA’ All’inizio dell’anno in corso, in vista delle cerimonie commemorative per il trentesimo anniversario della Strage di Capaci, nella quale rimasero uccisi i giudici Giovanni FALCONE e la moglie Francesca MORVILLO, insieme agli uomini della scorta, lo scrivente venne interessato dalla vedova di uno degli agenti coinvolti e dal Sindaco di Isola delle Femmine, “Omissis”, ai fini della sottoscrizione di una ‘Convenzione per la riqualificazione del Giardino della Memoria’ nella zona immediatamente sottostante il sedime autostradale dove si era verificato l’attentato.
Lo scopo era quello di dar vita ad una sorta di monumento alla memoria delle vittime, anche attraverso l’esposizione permanente del relitto dell’autovettura coinvolta nella strage (denominata in codice, per L’appunto, ‘Quarto Savona Quindici). L’iniziativa, inoltre, appariva al Sindaco “Omissis” particolarmente significativa della posizione di condanna alla criminalità organizzata assunta dalla sua amministrazione che, a tale scopo, aveva messo a disposizione
L’AREA DI PROPRIETÀ’ COMUNALE GIÀ’ DESTINATA A VERDE PUBBLICO, sulla base di un piano di lottizzazione approvato dal Comune alla fine degli anni ‘70. Il finanziamento per la realizzazione dell’opera, quantificato in 600.000,00 euro, era stato richiesto alla Presidenza della Regione Siciliana ed all’ANAS S.p.A., che si sarebbe occupata anche della redazione del progetto oltreché’ della esecuzione dei lavori. Essendo frattanto intervenuto il decreto Ministeriale di delega per l’accesso ispettivo presso il Comune di Isola delle Femmine, Lo scrivente ha ritenuto opportuno di non dar più seguito alle insistenti richieste per la sottoscrizione del citato protocollo; è stato tuttavia richiesto alla Commissione d’indagine di estendere l’attività di analisi anche al procedimento per la realizzazione e l’attuazione del plano di lottizzazione di quell’area, denominato ‘LA PALOMA’ (dal nome della contrada dove insiste il lotto di terreno interessato), allo scopo di verificare il rispetto degli obblighi imposti dalla convenzione sottostante il predetto piano, con particolare riguardo all’ AVVENUTO ASSOLVIMENTO DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE da parte dei lottizzanti e della EFFETTIVA REALIZZAZIONE DELLE OPERE DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA DA PARTE DELLO STESSO COMUNE.
La Commissione ha, pertanto, sottoposto ad analisi il carteggio rinvenuto all’interno del fascicolo denominato “La LOTTIZZAZIONE LA PALOMA”, custodito presso l’ufficio urbanistica del Comune di Isola delle Femmine. L’esame degli atti prodromici alla realizzazione del suddetto piano di lottizzazione, dei contenuti dell’atto di convenzione e degli atti con cui l’amministrazione comunale ha rilasciato agli istanti le singole concessioni edilizie, ha messo in luce, intanto, che si è trattato di UNA GROSSA OPERAZIONE DI SPECULAZIONE EDILIZIA, CARATTERIZZATA DA SUCCESSIVI ATTI DI COMPRAEVENDITA CON PROGRESSIVO INNALZAMENTO DEI PREZZI.
Dal punto di vista più specificamente urbanistico, tramite il piano di lottizzazione “LA PALOMA”, l’amministrazione ha concesso agli istanti la facoltà di procedere ad un piano esteso di edificazione ottenendo in cambio, a favore della collettività: le opere di urbanizzazione primaria, alcuni appezzamenti di’ terreno insieme al versamento di contributi quali oneri per le opere di urbanizzazione secondaria CHE SAREBBERO STATE REALIZZATE IN UN SECONDO MOMENTO DA PARTE DELLA STESSA AMMINISTRAZIONE.
L’area destinata alla realizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria era proprio quella corrispondente alla porzione di terreno immediatamente sottostante l’autostrada A29, che nel maggio 1992 sarebbe stata testimone della strage di Capaci, sulla quale il COMUNE AVREBBE DOVUTO REALIZZARE UNA SCUOLA, UN PARCHEGGIO A SERVIZIO DELLE VILLETTE DEL COMPLESSO EDILIZIO, E CURARE LA RIMANENTE PARTE QUALE VERDE PUBBLICO.
In esito ad apposita indagine effettuata sulla base dei DATI CATASTALI desumibili dagli atti d’ufficio è emerso che per L’AREA INTERESSATA GLI INTESTATARI RISULTANO ESSERE ANCORA I LOTTIZZANTI ORIGINARI E NON E’ STATO EVIDENZIATO ALCUN ATTO POSTO IN ESSERE DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE VOLTO A MODIFICARE LA TITOLARITA’ STESSA; aI riguardo, IL FATTO CHE IL COMUNE NEGLI ANNI NON ABBIA POSTO IN ESSERE GLI ATTI FINALIZZATI ALLA VOLTURA IN SUO FAVORE DELLE STESSE NON SEMBRA GIUSTIFICABILE SE NON CON UN ATTEGGIAMENTO DI GENERALE DISINTERESSE.
Si è proceduto, altresì, ad un controllo “a campione” delle costruzioni edificate all’interno della lottizzazione PALOMA intorno agli armi ‘90, avendo quale riferimento i lotti prospicienti l’area individuata per la realizzazione del c.d. “GIARDINO DELLA MEMORIA” – verificando anche i profili soggettivi dei concessionari ed il regolare versamento degli oneri di urbanizzazione a loro carico.
Da tale analisi è emerso un dato assai interessante che si riassume in UNA GENERALE SITUAZIONE DI INADEMPIENZA AGLI OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE, specie per quanto attiene l’indicazione dell’IMPRESA ESECUTRICE dei lavori e del DIRETTORE DEI LAVORI;
notizie che si riscontrano invece con riferimento ai lotti più distanti da quella zona. Per quanto attiene, inoltre, alla verifica dell’ottemperanza al versamento degli oneri di urbanizzazione, la situazione riscontrata ha fatto registrare una condizione di GENERALE RITARDO NEI PAGAMENTI OLTRECCHE’ DI MANCATO COMPLETAMENTO DEI VERSAMENTI STESSI (circostanza che avrebbe dovuto impedire il rilascio del CERTIFICATO DI AGIBILITA’), a fronte del quale NON risulta che l’amministrazione si sia ATTIVATA per il RECUPERO DEI SUOI CREDITI .
Del resto, NON risulta nemmeno che il Comune abbia posto in essere alcun adempimento per la realizzazione delle OPERE DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA PREVISTE sull’area in questione: NON è stata infatti trovata alcuna traccia della volontà di realizzare la SCUOLA e l’AREA appare in condizioni di sostanziale ABBANDONO. Sotto tale profilo, non è difficile ipotizzare che, anzi, la sottoscrizione della ‘Convenzione’ sotto il patrocinio della Prefettura, probabilmente, avrebbe potuto consentire di realizzare quegli interventi che nel corso di tanti anni l’amministrazione non era stata in grado di realizzare, anche in “variante” dello strumento urbanistico vigente.
La VICENDA è rimasta PRIVA DI DEFINIZIONE, ma rileva la condotta OMISSIVA DEL COMUNE, a favore di privati (alcuni dei quali controindicati) e a SCAPITO DELLA COSA PUBBLICA.
IL PREFETTO (Postiglione) http://www.governo.it/backoffice/allegati/69722-8249.pdf
http://ISOLAPULITA.BLOGSPOT.IT/2015/11/BLOG-POST_211.HTML
Antimafia di facciata
Quanto scritto dal bloggista Sig. Ciampolillo merita urgente trattazione delle questioni gravi sollevate in apposita seduta di consiglio Com. Le aperto ai cittadini isolani