Accordo su Italcementi: rimane la cementeria di Isola, 10 lavoratori in cassa integrazione
In un comunicato stampa che ci è stato inviato dall’azienda, viene spiegato che grazie all’accordo il piano di riorganizzazione di Italcementi, avviato nel 2013, verrà completato nel biennio 2016-2017 con un nuovo riassetto. Il piano prevede una capacità produttiva più in linea con l’attuale contesto di mercato, passato dai 46 milioni di tonnellate del 2007 ai circa 19 milioni di tonnellate con cui si prevede chiuderà l’anno in corso. Italcementi, dunque, manterrà sei cementerie a ciclo completo, fra cui quella di Isola delle Femmine. L’impianto che sorge nel nostro paesino dal 1957, insieme a quello di Calusco D’Adda (BG), di Rezzato (BS), di Colleferro (RM), di Matera (MT) e di Samatzai (CA), alimenterà, a sua volta, una rete di otto centri di macinazione operativi sul territorio nazionale. Andranno in chiusura solo due impianti (Monselice e Scafa): per i 108 lavoratori di queste due unità produttive verrà fatto ricorso alla cassa integrazione straordinaria per cessazione dal 1 febbraio 2016, per la durata di 12 mesi.
Hanno manifestato soddisfazione per l’accordo i deputati Pd secondo cui “la firma dell’accordo per Italcementi è un passo importante, perché mette un punto fermo sugli ammortizzatori sociali dopo mesi e mesi di incertezza. L’intervento del governo, da noi costantemente sollecitato (da ultimo nell’incontro del 1º dicembre), è stato decisivo per la positiva conclusione della trattativa. Ora è necessario che l’azienda espliciti al più presto le sue intenzioni in merito alle prospettive industriali di Italcementi. Noi continueremo a fare la nostra parte, lavorando con il governo per difendere una realtà produttiva di valore strategico per il Paese e il patrimonio di professionalità e competenze dei lavoratori e delle lavoratrici Italcementi”, come ha dichiarato Antonio Misiani in rappresentanza dei deputati del suo gruppo politico.
Di seguito i dettagli del piano di riorganizzazione:
di Eliseo Davì
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