Polemiche sul pitbull lasciato morire in strada. Comandante dei vigili: “Vi spiego cosa è successo”
Non si placa sul web la polemica per la morte di un cane randagio sulla A29 a causa del tardivo intervento delle autorità competenti. Ma di chi è la responsabilità di quanto accaduto? Abbiamo cercato di fare chiarezza ricostruendo la vicenda e ascoltando alcuni testimoni.
Il cane, un pitbull tigrato, è stato investito ieri mattina intorno alle ore 7:30, lungo il tratto dell’autostrada A29 al chilometro 4250 in direzione di Carini, immediatamente dopo la rampa di ingresso, nel territorio comunale di Isola delle Femmine. A segnalare la presenza dell’animale ferito è stato un passante, il quale, precisamente alle 8:08, si è limitato a scrivere un annuncio su facebook: “Vi prego, qualcuno che può, vada ad aiutarlo!”. A quel punto Salvatore Libero Barone, volontario per l’associazione animalista Lida e collaboratore di Enpa e di altre associazioni locali, provinciali e nazionali, si è recato sul posto per capire che cosa fosse successo ed è arrivato alle ore 11:00, quando ormai il cane era morto. “Sul posto, a ridosso dello svincolo autostradale, mi ritrovo davanti la Polizia Stradale”, ci ha spiegato il volontario, “i quali mi rivelano il loro sdegno per quanto successo, e cioè per il mancato soccorso del povero animale, agonizzante da oltre 2 ore e per il mancato intervento di Asp veterinaria e dei Comuni di Isola delle Femmine e di Capaci, che per ragioni di competenza si rifiutavano di intervenire”.
Stamattina abbiamo chiesto spiegazioni al comandante della Polizia Municipale di Isola delle Femmine, Antonio Croce, la cui ricostruzione è illuminante. “Noi abbiamo ricevuto la prima telefonata da parte dell’Anas, l’azienda nazionale autonoma delle strade, alle 9:20 circa di ieri mattina”, ha dichiarato il comandante Croce, “ci hanno segnalato la presenza in autostrada di un cane morto… ripeto, era già morto e andava rimosso”. Il comandante ha dunque allertato la polizia stradale, in quanto la polizia municipale non può operare in autostrada, e ha detto che l’Anas avrebbe dovuto provvedere. “La polizia stradale, però, ci ha richiamato dicendo che Anas non aveva intenzione di farlo”, continua il comandante dei vigili. “A quel punto, per cercare di eliminare pericoli per gli automobilisti, ho dato disposizioni per procedere allo smaltimento della carcassa dell’animale ed è stata fatta l’ordinanza sindacale e incaricata la ditta. Alle 11 era già tutto finito. Questo è quello che è successo. Altre situazioni di rimpallo di competenze con Capaci è pura fantasia!”, conclude Antonio Croce, respingendo le accuse che in queste ore piovono sull’amministrazione di Isola delle Femmine. Poco prima delle 11 il sindaco Stefano Bologna ha firmato un’ordinanza (la n. 7 dell’11-02-2016) con la quale ha incaricato la ditta “Ammiraglia Recuperi Ambientali di Ferraro Emilio” di rimuovere e smaltire la carcassa del cane e ha ordinato alla polizia municipale, all’Anas spa ed alla polizia stradale di fornire l’assistenza necessaria alla ditta.
Alla luce di questa ricostruzione, però, alcuni interrogativi rimangono ancora senza risposta:
- perché il passante che ha visto il cane ferito si è limitato a scrivere un messaggio su facebook anziché chiamare i soccorsi?
- perché non è intervenuta l’Asp veterinaria prima che il cane morisse?
- perché l’Anas, a detta del comandante della polizia municipale, si è rifiutata di provvedere?
di Eliseo Davì
Seguici su: