Intervista al deputato M5s Giampiero Trizzino: “Referendum contro le trivelle, ecco perché votare sì”
“Gli italiani avranno finalmente la possibilità di decidere il sistema di approvvigionamento energetico del nostro Paese”, ha dichiarato ai nostri microfoni il deputato regionale 5 stelle Giampero Trizzino, invitando tutti i cittadini a recarsi alle urne il 17 aprile per votare “SI” allo stop alle trivelle.
Per essere più precisi col referendum si chiede di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. Insomma, non si tratta di un generico “no” alle trivellazioni, ma riguarda solo quegli impianti off shore già operativi. Tuttavia la partecipazione al referendum è importante, perché il voto degli italiani avrà una valenza simbolica di grande importanza, come nel caso del referendum contro il nucleare del 2012. “Questa volta sarà ancora più importante”, sottolinea Trizzino, “perché l’Italia fondamentalmente vive di fonti fossili, però l’Europa ci impone di fare un cambio energetico con le fonti rinnovabili. La cosa importante è di andare a votare e portare più persone possibile al voto, perché è necessario raggiungere il quorum del 50% più uno”.
I potenziali pericoli delle trivellazioni nel nostro mare sono notori: un disastro petrolifero causerebbe danni gravissimi e irreversibili. Ma ciò che bisogna cambiare drasticamente è la politica energetica italiana. “Noi abbiamo sempre puntato alle fonti rinnovabili”, ci ha spiegato Giampiero Trizzino, “abbiamo proposto un modello diffuso delle fonti rinnovabili attraverso un sistema che riscriva il piano energetico, che è scaduto nel 2012. Lo abbiamo proposto più volte in assessorato, ma questa proposta è rimasta sulla carta. Noi continueremo a portare avanti questa idea, perché la transazione dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili è un processo lento, ma bisogna iniziarelo”. Trizzino ha anche precisato che la transizione dalle fonti fossili a quelle rinnovabili non vuol dire automaticamente perdita di posti di lavoro. “Anzi, la green economy dimostra, nei Paesi in cui si è applicata che i posti di lavoro aumentano nel momento in cui si crea un sistema virtuoso di fonti rinnovabili”, ha concluso Trizzino.
Abbiamo incontrato il deputato regionale nel corso di un convegno sulla raccolta differenziata che si è tenuto a Terrasini, all’interno della sede del meet-up 5 stelle. Ad organizzarlo è stata il candidato sindaco Eva Deak, che ha presentato al pubblico, composto per lo più da commercianti locali, il suo programma elettorale, fatto di idee semplici e innovative, che marcano la differenza rispetto agli altri candidati. Raccolta differenziata, compostaggio, isola ecologica funzionante: sono solo alcuni dei punti del programma dei 5 stelle di Terrasini, molti dei quali ricalcano le ultime novità dal fronte della differenziata di Isola delle Femmine. A spiegare il piano rifiuti di Isola è stato il “rifiutologo” Giuseppe D’Angelo, il quale ha fatto una relazione su un anno di gestione virtuosa, che ha consentito al Comune di risparmiare sui costi di gestione e di concedere sconti altissimi sulle tassa a chi fa la differenziata. Insomma, se lo fa Isola delle Femmine, perché non può farlo Terrasini e gli altri Comuni del comprensorio?
di Eliseo Davì
(foto di Gioele Davì)
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