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Emergenza rifiuti. Lettera aperta ai sindaci siciliani: “Basta scuse, fate la differenziata”

Emergenza rifiuti. Lettera aperta ai sindaci siciliani: “Basta scuse, fate la differenziata”

Da giorni la Sicilia è presente su tutti i mezzi di informazione non per le sue bellezze ma per l’ennesima emergenza rifiuti che sta dando il colpo di grazia all’immagine di una terra ormai abbandonata al suo destino da un governo regionale inesistente. Alcune semplici scelte scellerate e disastrose: la chiusura della discarica di Siculiana, il maldestro tentativo di inviare i rifiuti in tour nella Sicilia orientale, l’aumento sconsiderato dei Comuni autorizzati a scaricare i rifiuti nella discarica di Trapani. Ato, Srr, Aro: acronimi vuoti come la strategia del “navigare a vista” del governo Crocetta. L’assessore Contrafatto ha mostrato la buona volontà di far partire la differenziata con l’ecotassa (poi bloccata dal governo nazionale) ma ha trovato un muro di gomma nella stragrande maggioranza dei sindaci, esperti… solo nell’arte dello scarica barile, accusando, a turno, il governatore Crocetta, i cittadini che non pagano le tasse e gli Ato.

campane_differenziataMa ci sono anche Comuni che hanno dimostrato la chiara volontà politica di risolvere il problema dei rifiuti. Isola delle Femmine, con lo strumento dell’art.191 del dlgs 152/2006 (che consente al sindaco di emettere ordinanze urgenti per consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti, anche in deroga alle disposizioni vigenti, garantendo un elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente) ha ripulito il territorio ed ha attivato la raccolta differenziata. Ha espletato la gara del piano Aro in 8 mesi, con la centrale di committenza CEV. Ha affidato, tramite gara pubblica, il servizio di raccolta differenziata per 6 mesi (al costo di 68.500 euro). Ha approvato un regolamento Tari con agevolazioni fino al 100% della parte variabile per le utenze commerciali e domestiche (leggi qui) ed un regolamento per il compostaggio domestico, con agevolazioni fino al 50% della parte variabile (leggi qui). Ha attivato l’Isola Ecologica e distribuito 900 card alle famiglie che pesano i rifiuti (leggi qui). Ha attivato un centro di raccolta rifiuti per il legno, gli ingombranti e il verde da potatura. Insomma, Isola delle Femmine ha attivato un percorso virtuoso senza cercare colpevoli esterni ed è così che, partendo dallo 0,34% del gennaio 2015, é arrivata al 66% di raccolta differenziata nel maggio 2016, superando la soglia minima imposta dalla legge (leggi qui). In considerazione della sua gestione virtuosa dei rifiuti, lo scorso maggio Legambiente Sicilia ha deciso di premiare Isola delle Femmine con un riconoscimento pubblico (leggi qui).

diff1Adesso occorre approvare un regolamento sulla raccolta differenziata che consenta di mettere “fuori” dal servizio di raccolta tutte le utenze commerciali, che dovranno pagare una quota minima per i costi del servizio generale e convenzionarsi con ditte private per la certificazione “rifiuti zero” (in altre parole dovranno consorziarsi e affidare la raccolta rifiuti ad una ditta esterna). Alla fine di questo percorso i cittadini pagheranno molto di meno, visto che il flusso dei rifiuti provenienti dalle attività commerciali rappresenta il 70% del totale complessivo. Bisogna intanto non cadere nella tentazione di emanare provvedimenti populistici, come un ulteriore sconto sulla Tari a tutti i cittadini, senza distinguere tra chi differenzia e chi si ostina a non rispettare le regole (cosa che potrebbe vanificare tutti i risultati ottenuti fino ad ora). Bisogna invece incentivare i cittadini a fare la differenziata e disincentivare, con controlli e multe, quei pochi incivili che continuano ad abbandonare i sacchetti di spazzatura.

Se c’è la volontà politica, come dimostra il caso di Isola delle Femmine, si possono ottenere risultati in breve tempo. E allora perché i sindaci non fanno la raccolta differenziata? Perché non vogliono investire su questo progetto! Puntano solo al risparmio immediato e, allo scoppiare dell’ennesima emergenza, non fanno che cercare un nuovo colpevole. Come disse Don Abbondio: “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare!” Adesso basta, è arrivato il momento di voltare pagina.

di Pino D’Angelo
rifiutologo di Isola delle Femmine

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