Pescatori di Isola e Sferracavallo in stato di agitazione: “Difendiamo il nostro diritto al lavoro!”
“Nell’estremo tentativo di difendere un settore che ha costituito e costituisce la storia socio-economica della nostra comunità e deve rappresentare un ambito di sviluppo e diversificazione ecosostenibile delle future professionalità, a fianco dei cittadini e dei rappresentanti delle istituzioni, proseguiamo nelle nostre rivendicazioni al fine di ottenere risposte fattive e responsabili da parte del legislatore europeo, nazionale e regionale”, ha scritto in una nota il comitato, esponendo il disagio crescente nelle marinerie locali alla luce dei recenti provvedimenti legislativi che hanno penalizzato il ceto peschereccio. “In pochi mesi abbiamo visto crescere in modo abnorme le sanzioni”, continua la nota, “nuove regole hanno limitato la presenza a bordo degli attrezzi di pesca, imponendo pesanti adempimenti e sanzioni. I pescatori vivono nel costante terrore di commettere errori e infrazioni anche banali ed involontarie che possono ingenerare sanzioni fino a 150 mila euro, la decurtazione di punti sulla licenza di pesca, il sequestro del pescato e degli attrezzi e addirittura la sospensione della licenza di pesca fino a 6 mesi con ritiro definitivo in caso di recidività. Per questi motivi dichiariamo lo stato di agitazione con l’obiettivo di difendere il nostro diritto al lavoro!”. Il comitato ha anche fornito delle proposte di modifiche legislative, in particolare la revisione del sistema delle quote di pesca del tonno rosso, che penalizza i piccoli pescatori, al fine di liberare l’attuale meccanismo dal monopolio dei grandi armatori e favorire sistemi di pesca più sostenibili.
Il prossimo tre novembre una delegazione delle marinerie si recherà presso l’autorità marittima locale per evidenziare nel dettaglio il contenuto del programma sostenuto dai pescatori nell’ottica di un serio confronto con la Capitaneria di Porto. Il 15 ed il 16 novembre, inoltre, si svolgerà una manifestazione generale a Roma, di fronte al ministero delle politiche agricole, e una delegazione delle varie marinerie stazionerà in presidio ad oltranza fino alla risoluzione di queste problematiche.
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