Inchiesta della Corte dei Conti sulla raccolta differenziata. Claudia Mannino (M5S): “Il Comune è tenuto a rispettare le leggi”
“Sulla gestione dei rifiuti il Comune di Palermo non può basare le proprie scelte su una presunta convenienza economica. E’ invece tenuto a rispettare le leggi, come tutti i cittadini normali”. È questo il messaggio lanciato da Claudia Mannino, deputata del Movimento 5 Stelle e membro della commissione Ambiente di Montecitorio.
Di Clara Ambrosi
A seguito di un inchiesta della Procura della Corte dei Conti sulla raccolta differenziata dei rifiuti a Palermo e in altri 12 comuni limitrofi (indagine partita da alcuni attivisti e deputati del Movimento), si è visibilmente notato come il Comune sia stato fino ad oggi totalmente incapace di gestire la materia della differenziazione dei rifiuti, mostrando disinteresse e una totale assenza di forza di volontà per arginare una volta e per tutte il problema che affligge la nostra isola ormai da tempo. La situazione corrente non deve però destare tanto stupore, considerando che tutt’oggi la Regione non si è ancora dotata di un piano Regionale Rifiuti, e ciò “è forse da attribuire alla sfacciataggine dell’amministrazione orlandiana”, citando la stessa Claudia Mannino.
Secondo i dati Istat, la differenziata a Palermo si troverebbe al di sotto degli obiettivi minimi stabiliti dalla legge, ossia ciò che è chiaramente stabilito dall’art. 205 del decreto legislativo 152/2006, cioè in un intervallo che va dal 6,2 % del 2003 al 10,2% del 2012. La legge prevedeva invece per ogni ambito territoriale ottimale, percentuali che partivano dal 35 per cento per gli anni dal 2003 al 2006, fino al 65 per cento del 2012.
“Quello che – afferma la deputata – in punta di diritto, come Movimento 5 Stelle, denunciamo prende spunto dalla sentenza ‘pilota’ (n.83 del 27 maggio 2013) della Corte dei Conti ligure, relativa al comune di Recco, tanto è vero che i nostri esposti riguardano i maggiori costi sostenuti per il conferimento in discarica di materiale che avrebbe dovuto essere oggetto di riciclo, oneri in particolare spesi a titolo di ‘tariffa smaltimento rifiuti’ (c.d ecotassa) e addizionale del 20% al tributo speciale. Infine, mi preme per l’ennesima volta sottolineare come finanche sulla questione dell’abbancamento dei rifiuti in discarica, il Comune Palermo fa finta di non sapere che esistono delle leggi e delle direttive europee che andrebbero rispettate, sicché a Bellolampo si continua a interrare spazzatura tritovagliata, metodo di smaltimento contrario alla direttiva discariche (1999/31/CE) così come confermato dalla sentenza della Corte di Giustizia europea del 15 ottobre 2014”.
“L’inchiesta – continua la Mannino – è un fatto veramente importante, alla luce di quello che in materia di rifiuti avviene in Sicilia, dove oggi il dibattito si limita ad uno scontro miope ed affaristico tra chi vuole le maxi discariche a proprietà pubblica e chi le vuole a proprietà privata, prescindendo completamente da quelli che sono gli obblighi di legge in materia di raccolta differenziata. Su questo punto la Corte dei Conti, a mio avviso, partendo proprio dalle denunce del Movimento 5 Stelle, può dare un contributo importante e forse risolutivo”.
Anche i comuni di Balestrate, Borgetto, Capaci, Carini, Cinisi, Giardinello, Isola delle Femmine, Montelepre, Partinico, Terrasini, Torretta e Trappeto non sono rimasti indifferenti di fronte alla questione, che si sono firmati portavoce dello stesso Movimento.
Così afferma Giampiero Trizzino, presidente Cinque stelle della commissione ambiente dell’Ars: “Era ora che la magistratura contabile procedesse ad una seria ricognizione sulla gestione dei fondi a favore dei servizio integrato dei rifiuti del Comune di Palermo. Che sia stata una iniziativa del M5S ad avviare questo percorso giudiziario, la dice lunga sulla classe politica che fino ad oggi ha dominato il sistema. Mi auguro che le indagini mettano in luce tanto le responsabilità, quanto gli errori commessi, al fine di correggerli e restituire dignità alla città. E’ inaccettabile che i cittadini di Palermo debbano pagare ingenti somme per un servizio che, di fatto, non esiste. La scusa che il palermitano è incivile non regge: il Comune, negli anni, ha giovato di personale e denaro a iosa. Adesso si chiarisca come è stato utilizzato“.
Anche il capogruppo dell’Idv, al consiglio comunale di Palermo, Filippo Occhipinti, appoggia la denuncia partita dal Movimento cinque stelle che ha appunto portato all’inchiesta condotta dalla Corte dei Conti. D’altronde lo stesso Occhipinti ha affermato che da tempo si richiedeva maggiore collaborazione alla Rap e all’Amia, senza che comunque questa stessa richiesta venisse ascoltata. Così tra ritardi e rinviando il problema a chissà quale momento, i servizi (del tutto insufficienti peraltro) hanno raggiunto costi incredibilmente elevati che gravano ovviamente su noi cittadini.
Questo l’appello del capogruppo dell’Idv Filippo Occhipinti: “Confermiamo la nostra richiesta, già perfezionata al Presidente del Consiglio Comunale e a tutti i gruppi consiliari, di una convocazione urgentissima in aula del Sindaco e del Presidente Marino perché ci vengano a spiegare i disservizi della Rap, dando risposte ai cittadini inferociti”.
L’Amministrazione Comunale, ci informa comunque, che il Segretario Generale ha già risposto all’inchiesta della Corte dei Conti.
Ecco qui di seguito la nota del Comune di Palermo: “Si ricorda che, attualmente, a Palermo viene svolto il servizio di raccolta differenziata, porta a porta, per circa 130 mila abitanti. Inoltre si precisa che, a dicembre del 2013, è stato siglato il protocollo intesa con la Regione Sicilia, relativamente all’obiettivo di incrementare la percentuale, per quanto riguarda la raccolta differenziata porta a porta, per altri 130 mila abitanti. Tale obiettivo dovrà essere realizzato, a spese della Regione, che ha già bandito le gare necessarie. E sarà avviato entro il prossimo giugno, non appena saranno concluse le operazioni di gara avviate dalla Regione stessa. L’Amministrazione comunale, pur consapevole della necessità di incrementare la percentuale di raccolta differenziata, con riferimento ai costi della stessa, sottolinea tuttavia che, da approfondite analisi realizzate da Federambiente, si evince che il costo per tonnellata della raccolta indifferenziata è, in media, pari al 50 per cento del costo per la raccolta differenziata. Si ricorda, inoltre, che la Regione non si è ancora dotata di un Piano regionale rifiuti, dal quale dovrebbero essere evidenziata tutta l’impiantistica necessaria, anche per una corretta raccolta differenziata. Inoltre, si fa presente che il Comune di Palermo è proprietario di uno dei tre soli impianti di conferimento dei rifiuti di proprietà pubblica, mentre tutti gli altri, come è noto, sono di proprietà privata”.
Queste promesse verranno mantenute o nuovamente ci ritroveremo a aspettare un cambiamento che non avverrà mai? Ciò che si pretende è solo il RISPETTO per noi cittadini, che con le nostre tasche finanziamo una situazione ai giorni nostri inaccettabile.
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