Solo chi sogna vola… e Fabrizio è volato in alto, molto in alto!
Domenica 17 settembre 2017 si è svolto a Udine la quinta edizione del Campionato Europeo di Mezza Maratona Inas. L’evento è inserito nell’ambito della 18° edizione dell’eccezionale Mezzamaratona di Udine e ormai rappresenta un appuntamento fisso dell’atletica italiana da quasi un ventennio.
La nazionale azzurra Inas, che ha preso parte all’evento, era composta dagli atleti Alex Holtz (Lebenshilfe Onlus), Alessandro Tomaiuolo (Gargano 2000 Onlus) e Fabrizio Vallone (Cus Palermo), accompagnati dai tecnici Diego Perez, Giovanni Cotugno e Giuseppe Raffermati. Gli atleti sono stati degni rappresentanti dei colori azzurri. Per Alex Holtz, si è trattato di un ritorno in nazionale: la sua convocazione, infatti, è stata il meritato premio per le convincenti prestazioni che l’atleta ha effettuato negli ultimi Campionati Italiani che si sono svolti a Roma. Anche per Fabrizio Vallone, si è trattato di un meritato ritorno (la sua ultima apparizione in Nazionale risale al 2016 in occasione dei Mondiali Inas di Ancona). Tra le due convocazioni però, Fabrizio si è dato molto da fare; dopo l’amara delusione della mancata convocazione per i mondiali che si sono svolti a Londra, ha infatti stabilito una serie di record italiani su distanze che vanno dagli 800 metri ai 5000 metri. Niente da dire per il veterano Alessandro Tomaiuolo, pugliese di nascita che, anche se molto giovane (23 anni ancora da compiere), è già alla sua terza apparizione nella mezza maratona e vanta un personale di 1h 13’ 32”. Lo scorso anno ai Mondiali in Portogallo, finì la gara al 6° posto con l’ottimo tempo di 1h 15’ 43”.
Alla manifestazione Inas hanno preso parte anche atleti di Portogallo, Spagna, Polonia e Svezia. La squadra spagnola partecipava con il campione europeo uscente Monteiro Joao che con il tempo di 1h 09’ 23” detiene una delle migliori prestazione mondiali all time. In particolare nello squadrone portoghese spiccano i nomi di Jose Azevedo, due volte campione mondiale (2015 e 2016) e di Pinheiro, due volte campione mondiale (2013 e 2014) ed europeo (2005 e 2011).
Fabrizio Vallone e Alessandro Tomaiuolo, hanno disputato una prestazione di assoluto valore mondiale e con un’accorta conduzione della gara hanno sbaragliato tutti gli avversari, lasciandosi dietro le spalle i più quotati portoghesi. Ma i nostri superbi atleti non si sono solo accontentati della storica doppietta (conquistando rispettivamente la medaglia d’oro e quella d’argento nella gara individuale). Grazie alla loro eccellente prestazione e ad un impareggiabile Alex Holtz, arrivato claudicante per il riacutizzarsi di un problema muscolare, hanno fatto si che la nostra nazionale si aggiudicasse anche la vittoria nella gara a squadra, surclassando la squadra portoghese. Ricordo che la classifica a squadra viene fatta sommando i tempi dei primi tre atleti di ogni nazione (medaglia d’oro Fabrizio Vallone con il tempo di 1h 14’ 15”, argento per Alessandro Tomaiulo con 1h 14’ 39”, sesto posto Alex Holtz che chiude in 1h 17’ 18” per cui il tempo totale è 3h 46’ 12”).
I portoghesi Neves Tiago (medaglia di bronzo, 3° classificato con 1h 16’ 19”), Benevente Paulo (4° classificato con 1h 16’ 33”) e Pinheiro Paulo (5° classificato con 1h 16’ 52”) hanno totalizzato un tempo pari a 3h 49’ 44”, sono stati distanziati di ben 3’ e 32”. A dimostrazione di quanto i ragazzi fossero ben preparati, la medaglia d’oro europea Vallone e la medaglia d’argento Tomaiuolo hanno chiuso la mezza Maratona Udinese rispettivamente alla 23esima e 24esima posizione assoluta.
Due medaglie d’oro non facevano parte dei miei sogni, mai ho sognato che un mio atleta potesse vincere due medaglie d’oro in una competizione internazionale. Ancora una volta ho realizzato un sogno, anzi due, forse sono… neanche io so a questo punto quanti sogni ho realizzato. Ero un ragazzo quando sognavo di indossare i colori sportivi della nostra nazionale. Sognavo di trovarmi accanto ai grandi atleti che rappresentavano la nostra nazione. Sognavo che l’atleta che allenavo potesse arrivare in finale di una manifestazione internazionale. Avevo tanti sogni, ma per tanti e vari motivi non sono mai riuscito a realizzarne neanche uno. Ad un tratto mi sono convinto che avrei dovuto abbandonare l’idea. L’ho abbandonata, ma mai dimenticata, l’ho riposta là in fondo, in un angolino del mio cassetto dei sogni. Ogni tanto ci pensavo ma subito pensavo ad altro, distoglievo la mente da questo sogno, pensavo di aver speso quasi mezzo secolo della mia vita “quasi inutilmente”.
Ma un giorno quasi per caso ecco apparire un ragazzo dall’aspetto “semplice e pulito”, un ragazzo che subito apre il suo cuore e mi racconta della sua vita e di come si sentiva abbandonato da tutti, fino al punto di dirmi: “Se avessero capito prima il mio problema, probabilmente oggi starei meglio”. Fabrizio si riferiva alla sua condizione. Infatti Fabrizio fa parte della FISDIR (federazione italiana sport disabili intellettiva relazionale). Fabrizio è consapevole della sua situazione. Fabrizio sa che la natura non è stata molto benevole con lui, Fabrizio sa che gli manca “qualcosa”, ma nello stesso tempo Fabrizio è consapevole che le natura gli ha tolto “qualcosa”, ma gli ha dato tanto altro. Gli ha dato un fisico eccezionale, gli ha dato una mentalità moderna e vincente, gli ha dato la possibilità di emergere in ciò che a lui piace di più, correre. Fabrizio tramite l’atletica è riuscita a fare cose che ad altri non riescono. Fabrizio quando corre è libero, si sente libero di pensare, si sente libero di sognare perché solo chi sogna riesce a volare e lui è riuscito a volare più in alto di tutti. È riuscito a coronare un sogno. Non sono bastati le amarezze che la vita gli ha proposto sotto vari aspetti, Fabrizio è stato più forte anche della avversità naturali e non. Fabrizio che ho avuto la fortuna di incrociare nella mia strada mi ha fatto tornare una voglia di atletica che si era sopita, Fabrizio è caparbio, testardo quasi fino alla nausea e questo suo modo di fare lo ha portato a raggiungere obiettivi “quasi impensabili” fino a qualche tempo fa. Fabrizio è Campione Europeo di mezza maratona (21,97 Km), sia individuale che a squadra. Fabrizio, in questa specialità è l’unico atleta ad aver raggiunto questo eccezionale traguardo.
Tutti i risultati che Fabrizio ha raggiunto sono in parte anche merito mio che lo alleno, gli faccio da confidente e lo tratto come merita. Ma i risultati che ha fatto non poteva farli se dietro non avesse avuto una “grande famiglia” soprattutto una mamma come la sig.ra Nuccia e un papà come Sergio.
di Giuseppe Raffermati
(nella foto di copertina, da sinistra a destra: Tomaiuolo, Vallone e Neves)
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Giuseppe Raffermati
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