Emergenza rifiuti in Sicilia. I 5 stelle contro Crocetta: “Caos per accelerare scelte criminali”
E’ da poco rientrata l’emergenza rifiuti che era riesplosa ieri con la decisione della discarica di Siculiana di chiudere i battenti, decisione che ha messo in agitazione una cinquantina di Comuni del palermitano e dell’agrigentino, messi dinanzi alla prospettiva di dover riaffrontare una nuova crisi. Quest’oggi però si è concluso positivamente l’incontro tra l’assessore Vania Contraffatto e i vertici della ditta Catanzaro, che gestisce la discarica, per cui già da oggi pomeriggio si potrà tornare a conferire a Siculiana.
Ma se momentaneamente i sindaci della regione possono tirare un sospiro di sollievo, il tema della disastrosa gestione dei rifiuti in Sicilia rimane. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle all’Assemblea Regionale è intervenuto sul tema, bocciando senza attenuanti l’ordinanza n.1/2016 del presidente della regione che rischia di creare il caos nella già caotica situazione dei rifiuti e intanto ripesca i soliti, immancabili, commissari. “L’ordinanza del governo? Ci sono obiettivi irraggiungibili per l’esecutivo-Titanic che ci ritroviamo. La verità è che si vuole creare il caos per accelerare su scelte criminali come gli inceneritori”, dichiarano i deputati pentastellati.
“Si procede col modello commissari per la gestione delle Srr regionali. Il rischio concreto è che le poche discariche attive per ricevere i rifiuti vengano chiuse e inizi l’esportazione in altre regioni o all’estero, sul modello Napoli”, spiega la deputata Valentina Palmeri, “ridurre le Srr da 18 a 5 e modificare la legge regionale 9 del 2010 non sono obiettivi che questo scalcinato esecutivo può raggiungere. E’ evidente che ci troviamo di fronte ad un subdolo disegno politico per aggravare ulteriormente la precaria gestione dei rifiuti al fine di accelerare l’autorizzazione ad incenerire”.
“Un anno fa”, continua la Palmeri, “la Contrafatto e Crocetta lanciarono lo stesso allarme sostenendo che bisognava portare i rifiuti fuori; l’obiettivo vero era quelli di ottenere il commissariamento. È passato un anno e l’allarme si è dimostrato falso. Allora la Sicilia disponeva di capacità di abbancamento per 2 anni circa. C’era tutto il tempo per dispiegare una strategia efficace. Oggi, dopo un anno passato inutilmente, nulla è cambiato. Se il governo continuerà solamente a chiedere la proclamazione dell’emergenza, senza fare nulla tra un anno l’emergenza finirà con l’essere reale. In sostanza la raccolta differenziata decresce, le discariche aumentano, il governo vuole poteri speciali per poter operare extra-ordinem, mettendo in campo gli inceneritori, che in condizione di pianificazione e legislazione ordinaria non si potrebbero realizzare. Dall’approvazione della legge Ronchi del 1997 che introduceva la differenziata come modalità di raccolta e di gestione, in Sicilia un comitato d’affari, impedisce che si passi dal modello discarica/inceneritore alla riduzione e alla valorizzazione dei rifiuti”.
Critico sull’ordinanza del governo è anche il deputato Giampiero Trizzino: “Lo avevamo già capito da tempo”, ha affermato, “che il governo Crocetta non avrebbe portato alcuna vera rivoluzione soprattutto in quei settori dove la Sicilia, davvero, sente il bisogno di voltare pagina. Mi chiedo cosa sia cambiato rispetto alle amministrazioni Cuffaro e Lombardo se in emergenza eravamo allora e in emergenza siamo oggi. Crocetta ha avuto tre anni per depositare il nuovo piano regionale dei rifiuti ed invece ancora una volta (per l’ennesima volta) i siciliani ricevono un’ordinanza emergenziale che manterrà il sistema in uno stato di caos che ormai ha assunto caratteri endemici”.
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