In arrivo un supercommissario per la Sicilia e due inceneritori targati governo Renzi
Alla Sicilia resta al massimo un mese prima di essere commissariata da Renzi. Scaduti i termini assegnati alla Regione la scorsa estate, il governo nazionale sta già predisponendo gli atti necessari per nominare un super-commissario che eserciti i poteri di emergenza e risolva il problema dei rifiuti, alla radice. E questo per il governo vuol dire una cosa sola: inceneritori! Alla conferenza Stato-Regione è infatti passata la proposta del governo Renzi sui termovalorizzatori: saranno realizzati otto nuovi impianti nel Paese, di cui due sorgeranno in Sicilia. Al momento non è stata invece raccolta la modifica al piano che aveva chiesto la Regione Sicilia, che vuole realizzare non due, ma ben sei mini-termovalorizzatori (melius abundare quam deficere, dicevano i latini). Si può ipotizzare che un inceneritore sorgerà nel palermitano e un altro nel catanese.
Il sottosegretario al ministero dell’istruzione, Davide Faraone, che fa da tramite fra il governo e l’assessorato all’ambiente, difende a spada tratta la scelta di Palazzo Chigi: “La Sicilia non può più essere terra dell’immobilismo e basta strade sommerse dai rifiuti”, ha infatti dichiarato, “mentre nel resto d’Europa le discariche sono un ricordo del passato, noi continuiamo a mantenerle e a volerle con forza, nonostante il sistema che riguarda la gestione dei rifiuti sia al collasso. Adesso passiamo all’azione. Basta chiacchiere. Cambiamo l’approccio alla questione. Non è possibile che l’obiettivo europeo per la differenziata sia il 65 per cento e la Sicilia è al 12 per cento e per di più in calo rispetto agli anni precedenti. Esistono impianti a zero emissioni e ad altissima tecnologia. Insieme alla raccolta differenziata sono la soluzione. Ideologie che non fanno altro che fare danno alla regione e ai siciliani“.
Il ragionamento di Faraone è semplice quanto illogico: non si fa abbastanza differenziata, troppi rifiuti per le strade, costruiamo gli inceneritori. Suggeriamo a Farone e a Renzi una soluzione meno dispendiosa e meno dannosa per la salute: obbligate i sindaci a fare la raccolta differenziata! Se ce l’ha fatta la piccola realtà di Isola delle Femmine, possono farcela anche gli altri.
di Eliseo Davì
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