Luogo della strage Falcone ancora abbandonato. Il sindaco di Isola chiede spiegazioni all’Anas
Non manca molto alle celebrazioni del 23 maggio in ricordo della cosiddetta strage di Capaci, ma dopo quasi 24 anni da quel tritolo che ha cambiato per sempre la storia della Sicilia e dell’Italia, il luogo cui sono morti Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonino Montinaro e Vito Schifani è ancora un luogo abbandonato, che viene utilizzato come un parcheggio.
Il progetto del giardino “Quarto Savona Quindici” – il nome in codice della scorta di Falcone – c’è, è stato realizzato dagli architetti Valentina Careri e Fabrizio Cassibba (vedi qui), ed è stato approvato, ma rimane in mano alla Presidenza della Regione e, come ci ha spiegato Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, il caposcorta di Falcone, “non abbiamo ancora notizie. Mi sembrano i soliti proclami! Siamo in ritardo di 23 anni”, ha dichiarato ai nostri microfoni Tina Montinaro, “sto sempre lì a lottare, tante promesse, tante promesse da parte di tutti quanti, specialmente da parte delle istituzioni, però continuano a fregarsene altamente. Ed è una vergogna, si devono vergognare. Quello non è il giardino di casa mia, quello è il giardino dei palermitani!”.
Il 15 maggio scorso, presso la Prefettura di Palermo, è stata sottoscritta la convenzione tra Comune di Isola delle Femmine, Regione Siciliana e Prefettura ed Anas per la realizzazione del Giardino della Memoria. “L’ente attuatore è l’Anas”, ci ha spiegato il sindaco di Isola delle Femmine, Stefano Bologna, durante le celebrazioni del 23 maggio scorso, “e il presidente, l’ingegnere capo dell’Anas, mi ha assicurato che subito dopo queste manifestazioni si metterà all’opera per realizzare il progetto e che nel giro di pochi mesi sarà realizzato. Io penso che entro l’anno prossimo avremo un’adeguata sistemazione di quest’area”. Un anno è quasi passato ma non è stato fatto ancora nulla, tanto che qualche mese fa Tina Montinaro si è rivolta al nostro giornale per raccontarci che anche i gerani rossi che erano stati piantati sono ormai appassiti.
Lo scorso ottobre il sindaco Bologna ha chiesto di essere informato sulla realizzazione dell’opera commemorativa e il 19 febbraio il sindaco ha nuovamente scritto al direttore generale dell’Anas, al prefetto di Palermo e alla dottoressa Patrizia Monterosso, segretaria generale della presidenza della Regione, per sapere qualcosa. Speriamo che, in vista delle prossime celebrazioni, si muova qualcosa, ma soprattutto che venga definitivamente realizzato questo luogo commemorativo che tutti aspettano da quasi un quarto di secolo. Non ci possiamo più accontentare di veder rivivere l’area solo per le cerimonie di commemorazione!
di Eliseo Davì
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