Bagarre sul gender. Nevoloso (Pdr) risponde alla consigliera Guercio: “Comportamento scorretto e subdolo”
Dopo il consiglio comunale di giovedì scorso, è riesplosa la polemica sull’ideologia gender. La proposta del gruppo consiliare di opposizione, il Pdr, secondo la quale il consiglio dovrebbe valutare il piano di offerta formativo, onde evitare che l’ideologia venga insegnata nelle scuole di Isola delle Femmine, è stata bocciata dal gruppo di maggioranza, sebbene quasi tutti i consiglieri fossero concordi nel dire no all’deologia gender; parte del gruppo di maggioranza, infatti, ha presentato una mozione, per “adattarla” meglio. Mancanza di rispetto istituzionale, pervicace volontà di affossare le prerogative dell’opposizione: sono queste le accuse che hanno lanciato Nevoloso e Pagano del Pdr dopo questa manovra. Secondo i consiglieri di opposizione, infatti, non solo la questione è stata portata in consiglio dopo 6 mesi, ma pur di non far emergere una spaccatura all’interno del gruppo “Un’altra isola… sì” e una maggioranza trasversale fra i due gruppi consiliari, è stata bocciata la proposta del Pdr per sostituirla con un’altra. I consiglieri Pdr, dopo un’accesa discussione, hanno pertanto deciso di abbandonare l’aula, lasciando il Consiglio nelle mani della maggioranza. “Se tutti volevamo dire no all’ideologia gender, perché hanno abbandonato l’aula?”, ha chiesto Bartola Guercio, “è solo una strumentalizzazione politica”. Alla domanda della consigliera Guercio è arrivata la risposta del capogruppo del Pdr, Orazio Nevoloso, che di seguito pubblichiamo integralmente:
Non ci sorprende che la capogruppo Bartola Guercio sia rimasta sorpresa dal nostro abbandono. Come suo solito la sig.ra Guercio ha letto la dichiarazione di voto scritta da un altro consigliere e probabilmente leggendo le sarà sfuggito il fatto d’aver qualificato come speculazione politica il nostro documento contro il Gender.
Nessuno può definire speculativo il nostro operato su questo argomento. Il gruppo PDR era ed è contrario all’ideologia Gender e ha votato secondo coerenza, facendo seguire alla parole i fatti. Il documento, arrivato in aula a febbraio, è stato redatto e presentato ad agosto dalla consigliera Maria Grazia Puccio, teologa, impegnata socialmente per la scuola e l’insegnamento cattolico. Il documento ricalca le parole della Costituzione Italiana, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e della circolare n. 4321 del 6/07/2015 del Ministro Giannini. Qualsiasi parola sull’argomento Gender slegata da questi documenti è pura retorica. L’unica novità, su cui comunque in Conferenza dei Capigruppo avevamo dato piena disponibilità a discuterne, sia alla consigliera Guercio che al Presidente Rappa, era il passaggio in Consiglio del POF per una semplice presa d’atto.
La consigliera Guercio adesso tenta di far passare un cammello dalla crune di un ago, spiegando ai cittadini che lei è contro il Gender così come tutta l’opposizione, mentre alcuni dei suoi compagni di partito sono a favore del Gender nelle scuole isolane, come la consigliera Gaia Lucido e il presidente Piero Rappa. Però Gaia Lucido e Piero Rappa votano in maniera coerente contro il documento dell’opposizione mentre lei… anche. In principio era il caos… ora ancora peggio. Probabilmente gli ordini di partito hanno prevalso sui vari credo. Pur non condividendone il pensiero, un plauso va fatto alla consigliera Gaia Lucido che si è sempre schierata a favore del Gender nelle scuole isolane e ha votato coerentemente bocciando il nostro documento e interrompendo continuamente il proprio capogruppo Guercio ogni qualvolta questi tentava di parlare a nome di tutta la maggioranza.
Quello che è successo durante la seduta è di una scorrettezza istituzionale inammissibile. La sig.ra Guercio durante il dibattito non ha detto nulla sul documento in discussione. Poi durante la dichiarazione di voto, quando non è più consentito alcun intervento, lo ha definito come una speculazione politica. Questo è un comportamento scorretto e subdolo. La consigliera Guercio non ci sorprende più: nel suo curriculum non sono nuove queste gaie oscillazioni. Riecheggia ancora nelle orecchie della cittadinanza il triplice canto del gallo quando nel 2012, in sede di surroga, durante l’accesso agli atti delle autorità giudiziarie, accompagnata da un consigliere di maggioranza, lei che si era candidata col gruppo di opposizione Isola Democratica di Bologna, fu l’unica a rinnegare l’operato del suo gruppo e del suo leader. Operato che a distanza di qualche mese, però, venne confermato dal decreto di scioglimento firmato da Giorgio Napolitano. Nessuna sorpresa nemmeno nel novembre 2014 quando da buona pecorella smarrita tornò per ricandidarsi col buon pastore Bologna.
Chi, invece, ci ha sorpreso è l’assessore Anna Maria Lucido. Il suo silenzio poco innocente durante il dibattito consiliare è stato anomalo. L’assessore è stata una ferma sostenitrice dell’iniziativa organizzata dalla Parrocchia contro l’ideologia Gender. Ricordiamo anche che il marito dell’assessore aveva subito un tentativo di aggressione fisica senza ricevere una sola parola di solidarietà dalla giunta e dalla maggioranza. Il silenzio confermerebbe le voci che da tempo vogliono l’assessorato della Dott.ssa Lucido commissariato dal sindaco Bologna. Secondo i più informati l’assessore sembrerebbe non avere più alcuna libertà di iniziativa (e di spesa) all’interno della giunta. A questo punto, se l’indiscrezione fosse confermata, occorrerebbe chiedersi per quale motivo l’assessore rimanga al suo posto. Un comportamento che alla lunga potrebbe dare adito a giustificati sospetti.
Orazio Nevoloso
Capogruppo del Pdr
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