A Palermo riapre la Società Siciliana di Storia Patria

A Palermo riapre la Società Siciliana di Storia Patria

Dopo ben tre anni di chiusura, riapre finalmente a Palermo la Società Siciliana di Storia Patria. In un ex convento benedettino, in una delle più belle piazze storiche palermitane, piazza San Domenico, si trova il museo di Storia Patria che racchiude secoli di storia siciliana e ne conserva le tradizioni attraverso documenti e vari reperti. La Società è nata nel 1863 da un gruppo di studiosi siciliani che si riunivano in casa del palermitano Angelo Gallo; la società nasce ufficialmente solo dieci anni dopo, con l’obiettivo di custodire gelosamente tutto ciò che appartiene e che fa parte della cultura e della storia siciliana, con particolare riferimento a ciò che ha interessato la nostra terra prima e durante l’unità d’Italia.

La Società ha conosciuto due momenti bui nel corso della sua storia: il primo risale agli anni del fascismo, quando il centro fu trasformato in Regia Deputazione, e il secondo, più recente, risale al 2013 quando il centro fu chiuso, a causa della mancanza di fondi e delle gravi difficoltà finanziarie aggravate ulteriormente dal taglio dei contributi regionali.

Oggi però la Società rinasce! Con a capo il Presidente Giovanni Antonino Puglisi, figura di rilievo nel panorama siciliano ed italiano, rettore dell’Università Kore di Enna, presidente della Fondazione Sicilia e Presidente della Commissione nazionale italiana dell’Unesco, la società si impegna a mantenere aperta una struttura che detiene un patrimonio storico siciliano senza pari. Il museo comprende ben quattro aree tematiche: diplomatica, fonti del diritto siculo, epigrafia e scritti vari; al suo interno si trova anche una copia della costituzione siciliana del 1812, considerata un’avanguardia europea della sua epoca. All’interno della struttura si trova anche il Museo del Risorgimento, comprendente pitture e sculture di personaggi che hanno fatto la storia dell’annessione della Sicilia all’Italia, da Garibaldi a Cavour, ma anche elmetti e documenti dell’epoca risorgimentale. Proprio in questo luogo era avvenuta l’unica manifestazione siciliana per il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia nel 2011 con la presenza del Presidente emerito della repubblica, Giorgio Napolitano.

«Riaprire – sostiene il segretario generale Salvatore Savoia significa riaprire la biblioteca e il museo, sono infatti tornati gli studiosi che venivano la mattina a consultare i loro libri. Ed è un grande dono che abbiamo fatto alla città: è ricominciata la vita regolare. Dopo l’apertura daremo una specie di rivisitazione del nostro assetto e della nostra programmazione di attività; ci saranno convegni, ci saranno dibattiti, conferenze, incontri, tutto quello che era la nostra attività per la parte esterna».

Per il momento il museo sarà aperto ogni martedì dalle ore 9 alle ore 13, e sarà previsto il pagamento di 4 euro per il biglietto d’ingresso al Museo Risorgimentale. Purtroppo però, ci sono ancora tante incertezze circa la “sopravvivenza” del centro, in quanto l’unica fonte di sostenibilità è rappresentata solo dal biglietto del Museo; inoltre non sono ancora state previste guide o audio guide e non è stata annunciata nessuna forma di programmazione e coordinamento con gli altri musei cittadini. L’unica attività prevista al momento è quella del 16 aprile in occasione del centenario dalla morte di Giuseppe Pitré. Si spera che la Società possa restare aperta ancora per tanti anni, per mostrare al mondo le antiche tradizioni, i segreti, la storia e l’arte della nostra Sicilia.

di Clara Ambrosi

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Clara Ambrosi

Clara Ambrosi

Scrivo per il blog di informazione online “Il giornale di Isola”, per il blog universitario “IoStudio” e per il giornale sportivo online "Lo Sport 24". Studio legge alla facoltà di giurisprudenza dell'Università degli Studi di Palermo e sono appassionata di viaggi, libri, cinema,musica e sport.
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