Capaci, il movimento Amicizia chiede le dimissioni del presidente Giancarlo Puccio: “E’ venuto meno agli accordi”
Con una lettera protocollata il 31 Dicembre 2015, il Movimento Civico “Amicizia“, guidato dall’ex vice sindaco Roberto Tarallo, chiedeva le dimissioni del Presidente del Consiglio Comunale, ancora in carica, Giancarlo Puccio.
Premesso che la nomina del consigliere comunale Puccio Giovanni Carlo, alla carica di Presidente del Consiglio Comunale è stata frutto di un preciso, chiaro e condiviso accordo politico tra tutte le forze della Coalizione uscita vittoriosa dalla competizione elettorale del 2013, che tale accordo, pure accettato dal predetto Puccio Giovanni Carlo, prevedeva l’alternanza a metà mandato, nella carica di Presidente del Consiglio Comunale con altro consigliere comunale del medesimo Gruppo Politico e/o della coalizione, tant’è che lo stesso sig. Puccio sottoscriveva un documento con il quale accettava le dimissioni volontarie dalla carica in questione con decorrenza 31.12.2015 (…) il sig. Puccio Giovanni Carlo, contravvenendo agli accordi di coalizione sopra citati, ha comunicato al vice sindaco, sig. Tarallo Roberto, di non voler più rassegnare le dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio Comunale avendo “deciso di proseguire l’incarico presidenziale” (…).
Tale comportamento oltre a ledere la stessa immagine istituzionale ricoperta dal sig. Puccio Giovanni Carlo, rappresenta un grave atto politico ed una grave violazione degli accordi condivisi, sia all’interno del Gruppo Politico Amicizia che della stessa coalizione (…) con la presente, ai sensi dell’articolo 34, comma I, dello statuto comunale si comunica la sfiducia costruttiva nei suoi confronti, indicando come nuovo presidente del Consiglio, il consigliere Licata Giovanni.
Con queste parole il movimento Civico “Amicizia” ha deciso di sfiduciare il presidente del consiglio. Della lettera che è stata protocollata quasi 4 mesi fa, si è venuti a conoscenza solo in questi giorni, in quanto il presidente, diretto interessato, si è messo in contatto con gli uffici di competenza per conoscere il contenuto della lettera e chi fossero i firmatari della sfiducia. Dopo i lentissimi tempi burocratici è arrivata nelle mani del Presidente una copia della lettera e ha subito cominciato a circolare sul Web, dove già è scoppiata la polemica.
di Alessandro Noto
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Alessandro Noto
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