Continuano le proteste per le strisce blu a Isola. Il sindaco: “Pensiamo a soluzioni per i residenti”

Si fanno sempre più numerose le lamentele dei cittadini di Isola delle Femmine per l’introduzione delle strisce blu anche in paese, come dimostrano il sondaggio che abbiamo lanciato qualche giorno fa (è contrario più del 90% del piccolo campione preso in considerazione) e le centinaia di commenti negativi che si leggono nei social: “Direi una caduta di stile eguagliare il cittadino al visitatore non proponendogli il parcheggio gratuito”, “capisco le zone vicino il lungo mare, ma non anche vicino il supermercato o in centro. Ma che motivo c’è? E i residenti per fare la spesa o spostarsi dai parenti che cosa fanno, pagano?”.

Questa mattina abbiamo incontrato l’amministrazione comunale per discutere il problema. “Le strisce blu all’interno del Paese non sono ancora pronte e dovrebbero partire la prossima settimana”, ha precisato il vice-sindaco Angelo Mannino, con delega alla viabilità, “inoltre per chi deve andare a fare la spesa non si pongono problemi, perchè è previsto un periodo di tolleranza di 20 minuti“. Le strisce blu sono invece pronte e funzionanti nel lungomare e gli ausiliari del traffico hanno cominciato ad infliggere le prime multe. Intanto si pensa a soluzioni alternative: “Stiamo valutando soluzioni per i residenti”, ci ha confermato il sindaco Stefano Bologna. Si pensa, ad esempio, a pass per i residenti, ma la decisione verrà presa nel corso di una riunione che si terrà lunedì. “Le strisce blu non servono al Comune per fare cassa”, ha voluto precisare il sindaco, rispedendo al mittente l’accusa lanciata dall’opposizione consiliare, “le casse del Comune le stiamo risanando con la riscossione della Tari e con i risparmi dovuti alla virtuosa gestione dei rifiuti. Non abbiamo bisogno delle strisce blu, che servono solo a garantire una migliore viabilità e il decoro del Paese. Siamo in grado di eliminarle del tutto, senza cagionare danni all’erario, al contrario di chi negli anni passati ha saccheggiato le nostre finanze e ha ridotto il paese in un cumulo di rifiuti”.

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