Terremoto in centro Italia. La protezione civile di Capaci raccoglie beni di prima necessità per gli sfollati
Le terribili immagini delle devastazioni provocate dal terremoto che la scorsa notte ha distrutto interni comuni del centro Italia hanno sconvolto il Paese. Decine di persone sono ancora intrappolate sotto le macerie di paesini come quello di Amatrice e di Accumoli.
Fra i soccorritori pronti a partire ci sono anche le squadre di volontari della protezione civile di Partinico e Capaci. Il governatore Crocetta, infatti, ha dato mandato alla protezione civile siciliana di raccordarsi con quella nazionale per fornire immediatamente ogni forma di collaborazione ed assistenza necessarie, in termini di mezzi e di uomini. Intanto la protezione civile di Capaci fa sapere che domani sarà in piazza Cataldo per raccogliere alimenti a lunga scadenza da devolvere alle popolazioni colpite dal terremoto. I viveri raccolti saranno portati dai volontari nei prossimi giorni grazie ad un autotreno messo a disposizione gratuitamente da un generoso commerciante capacioto. “A partire da domani, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 19, sarà possibile portare presso il gazebo sito in piazza a Capaci beni di prima necessità”, scrivono i volontari in un comunicato, “in particolare alimenti, coperte, cuscini, lenzuola, prodotti per l’igiene personale, da donare alle popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto del 24 agosto 2016”. Per maggiori informazioni bisogna contattare il numero 320.9590829.
Messaggi di solidarietà agli sfollati vengono espressi da tante amministrazioni dei Comuni siciliani. “Come Italiani in queste tragedie dobbiamo saper reagire insieme e con orgoglio essere vicini a chi soffre e dare tutto il nostro aiuto per far rinascere la speranza”, ha scritto il sindaco di Isola delle Femmine, Stefano Bologna, che ha dato notizie sui cittadini di Bevagna, Comune gemellato con Isola delle Femmine: “Un abbraccio ai nostri amici gemellati di Bevagna, in Umbria, che hanno subito danni materiali ma fino ad ora, almeno non perdite di vite umane”.
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