Statuto comunale di Capaci. Roccalumera: “No al gettone di presenza indiscriminato e subito il Consiglio dei cittadini”
Ieri mattina scadeva il termine per presentare le proposte di modifica, ma solo in pochi hanno avanzato delle proposte. Fra questi il segretario Pd di Capaci, Salvatore Roccalumera, che ha chiesto l’introduzione della regola secondo cui il gettone di presenza potrà essere erogato al consigliere comunale solo nell’ipotesi in cui quest’ultimo partecipi effettivamente alle sedute consiliari (almeno all’80% della durata del consiglio). Roccalumera, inoltre, ha chiesto l’abolizione dei gettoni di presenza per le commissioni consiliari “che ad oggi”, spiega il segretario Pd, “hanno portato ad un ingente sperpero di denaro pubblico. In questi anni abbiamo di sovente assistito a consiglieri comunali che dopo pochi minuti andavano via dalle sedute per non fare più ritorno”, continua Roccalumera, “tutto ciò, oggi, appare inammissibile. E ciò perché un consigliere comunale non può assicurarsi un gettone di presenza partecipando per pochi minuti ad una seduta ma soprattutto perché la sua figura non può e non deve più essere screditata agli occhi dei cittadini. Gli episodi negativi che i cittadini hanno assistito in questi anni sono troppi e serve che essi cominciano ad adoperarsi secondo mandato”.
La seconda proposta avanzata dal segretario Pd riguarda l’introduzione del Consiglio comunale dei cittadini, da svolgersi ogni anno su richiesta di almeno 50 cittadini aventi diritto al voto. Le proposte avanzate da questi ultimi, saranno discusse dal Consiglio Comunale in seduta aperta e poi le principali proposte votate dai cittadini presenti dovranno essere obbligatoriamente discusse dal Consiglio Comunale. “Chi viene eletto deve rappresentare i cittadini e per il loro bene deve lavorare”, afferma Roccalumera, “chi non ama questo paese non lo rappresenti!”
Di seguito le norme che Salvatore Roccalumera chiede di introdurre nello statuto comunale:
- Comma 11 dell’articolo 35 che disciplina le presenze dei Consiglieri comunali: “Nei limiti e con le modalità previste dalla legge, i Consiglieri Comunali percepiscono un gettone di presenza per la partecipazione alle sedute del Consiglio comunale. Ai fini del conseguimento del gettone da parte del Consigliere, è necessaria la sua presenza, anche non continuativa, per almeno l’80% della durata della seduta, attestata dal verbale della stessa. I Consiglieri Comunali non hanno diritto al gettone di presenza per l’espletamento dell’incarico all’interno delle Commissioni Consiliari”.
- Articolo 22-bis che introduce il Consiglio Comunale Cittadino: “Una volta l’anno su iniziativa dell’Amministrazione o su richiesta di 50 cittadini aventi diritto al voto, viene convocata, su argomenti di interesse collettivo, un consiglio comunale aperto al pubblico ‘Consiglio Comunale Cittadino’, pubblicizzato in maniera adeguata dall’Amministrazione, con le seguenti caratteristiche: orario e luoghi scelti in modo da agevolare la massima partecipazione dei cittadini, convocazione 40 giorni prima la data fissata per il consiglio; tra il 40° ed il 20° giorno precedente al Consiglio i cittadini possono presentare argomenti e proposte da discutere nel presente consiglio, le proposte devono essere sottoscritte da almeno 20 cittadini tutti i residenti nel Comune; presenza del Sindaco e degli assessori; si discute la prima proposta scritta in ordine temporale e poi via via le altre; ogni proposta dopo breve discussione aperta al pubblico, viene votata; ogni punto dell’ordine del giorno non può essere discusso per più di una ora, ogni cittadino presente può votare tutte le proposte che ritiene opportuno sostenere; le tre proposte più votate vengono approfondite, discusse e votate nel primo Consiglio Comunale utile, invitando i cittadini primo firmatario proponente a relazionare. Le proposte presentate devono essere sostenibili economicamente e compatibili con la disponibilità del bilancio comunale”.
Adesso non resta che aspettare che i contributi proposti dalla cittadinanza siano valutati dal consiglio comunale in sede di discussione ai fini dell’approvazione del testo in via definitiva.
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