Strage Falcone, furto nel cantiere del Giardino della Memoria di Isola delle Femmine
Non è passato nemmeno un mese dall’apertura del cantiere del Giardino della Memoria – che porterà il nome in codice della scorta di Giovanni Falcone, “Quarto Savona Quindici” – ma sono già cominciati i tentativi di turbare la serenità dei lavori.
A dare la notizia è stata l’amministrazione comunale di Isola delle Femmine: tra le 5:10 e le 5:50 di lunedì 6 marzo ignoti si sono introdotti nel cantiere che costeggia il tratto dell’autostrada A29 fatto saltare dalla mafia in quel tragico 23 maggio 1992, ed hanno sottratto una sega circolare, un compressore, un flex, attrezzature per muratore e materiale in legno per un valore di poche migliaia di euro. Un danno più simbolico che reale. “La gravità del gesto compiuto trascende il profilo del danno patrimoniale arrecato e supera il pregiudizio obiettivamente provocato alla regolare e spedita esecuzione delle opere”, ha dichiarato il sindaco Stefano Bologna, “offendendo duramente e direttamente i valori su cui si regge la nostra comunità”. Il sindaco ha anche comunicato di essersi rivolto ai carabinieri, mettendo a disposizione le immagini di videosorveglianza per trovare in tempi brevi i responsabili.
“L’amministrazione comunale esprime tutto lo sdegno della cittadinanza per il furto perpetrato presso il cantiere del Giardino della Memoria, dove da giorni la ditta Ma.i.tec. srl aveva iniziato i lavori”, si legge nel comunicato diramato dal sindaco, “l’intervento di riqualificazione del luogo simbolo del sacrificio di uomini delle istituzioni, che hanno dolorosamente perso le loro vite combattendo la mafia, costituisce patrimonio dell’Italia tutta ed orgogliosa dimostrazione della necessità di serbare e promuovere la Memoria e l’esempio. Comprendiamo quanto il crimine organizzato (e le sue miserabili propaggini frammentate in estemporanei sodalizi delinquenziali) soffra l’ammirata vicinanza della gente e delle pubbliche amministrazioni alle vittime della strage. Ci rendiamo perfettamente conto”, continua il comunicato, “che l’onore tributato alle vite spezzate delle giovani forze dell’ordine e dei magistrati barbaramente uccisi il 23 maggio del 1992 rappresenti un’immensa quotidiana sconfitta per la subcultura mafiosa. E proprio per queste ragioni sentiamo come irrinunciabile l’ausilio ed il sostegno a professionisti, tecnici, operai che stanno fieramente profondendo impegno e competenze per trasformare il Giardino in un pilastro valoriale dell’Italia che verrà. Confidiamo che le capacità investigative della polizia giudiziaria, cui l’amministrazione fornirà ogni supporto, anche utilizzando i sistemi di videosorveglianza locali, consentano l’individuazione e la punizione dei colpevoli”, conclude il sindaco, “e soprattutto siamo certi che la Comunità saprà rispondere alla viltà del gesto compiuto supportando operatori e progetto con la forza dirompetene della partecipazione e della condivisione”.
Il progetto del Giardino della Memoria, che sorgerà sul luogo della strage, avvenuta nel territorio comunale di Isola delle Femmine, è stato presentato alla cittadinanza lo scorso 14 febbraio dall’architetto Fabrizio Cassibba che, insieme agli architetti Valentina Careri e Michele Giletto, ha realizzato il progetto a costo zero. Alla cerimonia di consegna dei lavori hanno partecipato anche le autorità locali, Tina Montinaro, vedova del caposcorta di Falcone, e l’assessore regionale Vania Contrafatto (leggi qui). I lavori dovrebbero concludersi prima del 25esimo anniversario della cosiddetta strage di Capaci e l’inaugurazione dovrebbe avvenire proprio il 23 maggio alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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