Italcementi, dopo il crollo investiti 2 milioni e mezzo nella cementeria di Isola delle Femmine
Dopo il crollo di una delle due ciminiere della cementeria di Isola delle Femmine, avvenuto lo scorso 10 febbraio (leggi qui), il gruppo HeidelbergCement ha deciso di investire 2 milioni e mezzo di euro per il revamping della struttura. Una notizia che fuga le preoccupazioni dei sindacati degli edili, causato anche del fermo di una settimana imposto allo stabilimento in seguito al crollo della ciminiera, crollo nel quale, per fortuna, non vi sono stati feriti.
“La cementeria di Isola delle Femmine sta completando i previsti interventi di adeguamento alle BAT (Best Available Techonology) dell’Unione Europea, che permetteranno di ottimizzare ulteriormente le prestazioni ambientali dell’impianto in un’ottica di continua evoluzione dell’efficienza ambientale e produttiva”, si legge in un comunicato diramato dall’ufficio stampa dell’azienda, “gli interventi riguardano principalmente il forno di cottura, con l’utilizzo di nuove tecnologie per l’abbattimento delle emissioni”.
“Questo significa che l’attività, già ripresa dopo i primi interventi di messa in sicurezza, andrà avanti a regime”, dicono Feneal, Filca e Fillea. E’ quanto è stato annunciato ai sindacati degli edili in un incontro che si è svolto a Confindustria, alla presenza di Antonino Finocchiaro, direttore dello stabilimento, e del dottor Piani, dell’area del personale. “All’incontro è stato chiarito che le attività sono riprese e si va avanti nella messa in sicurezza dell’impianto anche rispetto al processo di adeguamento normativo europee in tema di emissioni inquinanti”, dichiarano i rappresentanti sindacali, “con un investimento rimodulato da parte del gruppo, di due milioni e mezzo di euro, si porterà avanti il revamping e si abbatterà l’impatto ambientale. L’investimento segna la volontà di continuare la produzione dello stabilimento di Isola delle Femmine”.
Nel frattempo la l’azienda sta inoltrando alla Regione le richieste di rinnovo delle concessioni all’interno del piano cave e l’autorizzazione integrata ambientale (Aia). Tutti atti che incidono positivamente sul futuro dei 102 lavoratori impegnati, di cui 10 in cassa integrazione straordinaria a rotazione. “Di fatto questa decisione scongiura una riduzione del personale, che l’azienda aveva già palesato quest’anno”, aggiungono i sindacati, “si è data opportunità a 5 lavoratori di andare in pensione con un incentivo all’esodo. Si sono così dimezzate le unità in esubero, per le quali le organizzazioni sindacali e il gruppo Heidelberg stanno trovando le soluzioni affinché questi lavoratori possano andare in pensione anticipata e in ogni caso essere riassorbiti. Siamo anche in attesa di un incontro con la direzione dello stabilimento per definire alcuni chiarimenti in merito alla turnazione e alla ‘fungibilità’ dei dipendenti”.
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