Intimidazioni alla ditta che gestisce la raccolta differenziata ad Isola delle Femmine
Non si fermano gli atti intimidatori alla società Agesp spa, la ditta che ad Isola della Femmine si occupa e si occuperà per i prossimi sette anni del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti: nella notte fra martedì 4 e mercoledì 5 aprile, infatti, ignoti si sono introdotti nell’Isola ecologica di Piano Levante e hanno manomesso mini auto compattatore utilizzato per la raccolta dei rifiuti organici. I malviventi hanno tagliato i cavi della centralina elettrica, mettendo fuori uso il mezzo più nuovo della ditta, acquistato per rendere sempre più efficiente il servizio di raccolta differenziata.
Il sospetto che dietro questi fatti ci possa essere qualcosa di più preoccupante della microcriminalità è forte. Questo danneggiamento, infatti, è solo l’ultimo di una serie di atti intimidatori – sette in tutto – subiti dalla società da quando ha avviato la sua prestazione nel Comune di Isola delle Femmine, volti a sabotare il sistema di raccolta differenziata, arrivato ad una percentuale ormai prossima al limite previsto dalla legge (65%). Esattamente un anno fa un mezzo della ditta venne rubato in pieno giorno; il 13 agosto, ignoti si intrufolarono nell’area dell’Isola ecologica per rovistare e disseminare per terra, i documenti di circolazione custoditi in 4 diversi mezzi. Un mese dopo, esattamente il 12 settembre, Agesp denunciò alle forze dell’ordine il furto di un auto compattatore, di una batteria, di una centralina e di un lampeggiante di un altro camion (anche se fortunatamente il mezzo venne ritrovato a Palermo poche ore dopo: leggi qui). Il 25 e il 30 marzo di quest’anno è stato rubato carburante dagli automezzi, fino ad arrivare al sabotaggio dell’altra notte. “Il gesto non è che un ulteriore tentativo, inutile quanto odioso, di deviare il percorso virtuoso di legalità e tutela della comunità, messo in atto da questa amministrazione, di concerto con gli operatori sani che lavorano, investono e credono nel nostro Comune”, ha dichiarato il sindaco Stefano Bologna, dopo denunciato l’episodio alla locale stazione dei carabinieri insieme alla titolare o dell’Agesp Silvia Bongiorno. I militari stanno acquisendo le immagini del sistema di videosorveglianza della struttura per cercare di risalire agli autori del fatto.
“Anche in questa occasione, come nei precedenti danni arrecati alla medesima ditta e, di recente, anche al cantiere del Giardino della Memoria, la gravità del gesto compiuto trascende il profilo del danno patrimoniale arrecato e supera il pregiudizio obiettivamente provocato, sostanziandosi, piuttosto in un’offesa insopportabile dei valori su cui vogliamo costruire il futuro della nostra comunità”, hanno dichiarato con un comunicato congiunto il sindaco Stefano Bologna ed Enrico Colajanni, presidente dell’ Associazione Libero FUTURO, “il difficile e coraggioso percorso di riabilitazione e rilancio, intrapreso dal comune di Isola delle Femmine dopo lo scioglimento dell’Ente nel 2014 per presunti condizionamenti mafiosi, non sarà sicuramente arrestato dall’excursus di vili gesti intimidatori cui negli ultimi mesi la comunità sta assistendo. La nostra terra è vivo testimone delle brillanti intelligenze di tanti siciliani onesti ed intrisa del sacrificio di tanti di loro, forze dell’ordine, imprenditori, magistrati che hanno consapevolmente combattuto la mafia in tutte le sue orribili declinazioni. Questo sentimento”, continua la nota, “costituisce patrimonio dell’Italia tutta ed orgogliosa dimostrazione della necessità di serbare e promuovere la Memoria e di agire quotidianamente, ciascuno per il proprio ruolo nel solco dell’onestà, della rettitudine e del coraggio civile. Insieme alle forze dell’ordine, alle quali, pur coscienti degli sforzi già fatti, chiediamo ancora più presenza nel territorio, a tutte le associazioni, alla società civile tutta”, conclude la nota, “cogliamo l’occasione per ribadire il più vivo sostegno alla ditta vittima di tali vili gesti, nella consapevolezza di essere sulla buona strada, contro la mafia e ogni forma di suo condizionamento”.
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