Sei alberi per ricordare Borsellino e la sua scorta nel giardino della memoria di Isola delle Femmine
A 25 anni di distanza dalla strage di via D’Amelio, il “Movimento dei Poliziotti Democratici e Riformisti” di Palermo unitamente all’associazione “Quarto Savona Quindici”, rappresentata dalla signora Tina Martinez Montinaro, moglie del caposcorta di Giovanni Falcone, Antonio Montinaro, ricorda Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina ed Emanuela Loi presso il giardino della memoria “Quarto Savona Quindici” di Isola delle Femmine.
“Nel giardino della memoria sono stati piantati un albero per ognuno dei nostri caduti e del Giudice Borsellino”, hanno scritto in una nota Giovanni Assenzio, segretario generale del Movimento dei Poliziotti Democratici e Riformisti di Palermo, e Tina Montinaro, “per ricordare attraverso questo gesto simbolico la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per salvaguardare i valori di giustizia e legalità”. Sotto la stele che ricorda la strage di Capaci sono stati piantati sei nuovi alberi, cinque ulivi e un mandorlo, donati dalla segreteria nazionale del Movimento dei poliziotti democratici, e ognuno di loro porta una targhetta con un nome delle vittime dell’attentato.
Alla manifestazione, che si è svolta mercoledì 19 luglio hanno parteciperanno i familiari delle vittime della strage, come Sabrina, sorella di Vincenzo Li Muli, e Salvatore, fratello di Agostino Catalano, e autorità civili e militari, fra cui il sindaco di Isola delle Femmine e il Questore di Palermo Renato Cortese. Ha piantato un albero anche Antonio Vullo, l’unico agente sopravvissuto alla strage di via d’Amelio. Hanno presenziato, inoltre, i ciclisti dell’associazione sportiva “Le pantere della polizia” e dell’associazione “AmicInBici“, partiti in bici da via d’Amelio e arrivati dopo un’ora al giardino della memoria. A benedire i nuovi alberi è stato don Massimiliano Purpura, cappellano della Polizia di Stato presso la caserma Pietro Lungaro di Palermo.
“Il giardino non appartiene solo a chi ha perso i propri cari nella strage di Capaci”, spiega Tina Montinaro, “ma a tutte le vittime del dovere, d’ora in poi chiunque potrà ricordare chi non c’è più donando un albero. I nostri familiari sono stati strappati alla vita con violenza, ritengo che sarà più difficile uccidere un albero, e se così fosse lo sostituiremo con un altro”. “Non possiamo e non vogliamo dimenticare i nostri colleghi“, aggiunge Antonino Alletto, segretario generale nazionale di MP, “e riempire quel giardino di alberi e piante è il nostro desiderio. I loro nomi sui quei fusti diventeranno l’emblema della lotta alla mafia e l’affermazione dei principi di libertà, legalità e giustizia”.
Il giardino della memoria “Quarto Savona Quindici” è stato inaugurato lo scorso 23 maggio, in occasione del 25esimo anniversario della strage di Capaci, alla presenza dei parenti delle vittime e del ministro Marco Minniti. Quando i lavori saranno completati, il giardino accoglierà i resti della macchina della scorta del giudice Falcone, custoditi all’interno di una teca. Nel corso della trasmissione “Falcone e Borsellino”, andata in onda su Rai la sera del 23 maggio, le telecamere della Rai sono arrivate anche nel giardino della memoria di Isola delle Femmine, sul luogo esatto dell’attentato, dove attendevano i familiari delle vittime delle scorte, Tina Montinaro e Rosaria Costa insieme ai loro figli, mentre le note le note de “La vita è bella” del maestro e premio Oscar Nicola Piovani risuonavano nell’aria e una croma bianca attraversava l’autostrada per ricordare il sacrificio di Giovanni Falcone e di chi, come lui, ha dato la vita per la lotta alla mafia.
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