Street Food Festival: ennesimo flop del Comune di Palermo
Per chi dice che a Palermo non si organizza mai nulla di interessante, che non siamo in grado di essere all’altezza delle grandi capitali nel mondo e di non saper sfruttare le bellezze della nostra città o i valori che fanno parte della nostra cultura per emergere e dimostrare che anche il nostro capoluogo vale, bè… in questo caso, come in molti altri, i palermitani “pessimisti” e “scontenti” hanno avuto ragione!
Malcontento e profonda delusione, questi i sentimenti che emergono chiaramente dopo uno degli eventi più attesi dell’anno, il Panormvus Street Food Festival.
Inserito nella programmazione della Settimana dell’Ospitalità, il festival, che si è svolto il 18 e 19 Aprile in Piazza San Domenico, doveva essere una vera e propria celebrazione del cibo da strada (dunque quale migliore scelta se non il nostro capoluogo per omaggiare i cibi più amati dai siciliani , e non solo!).
Palermo, infatti, oltre ad essere in assoluto la capitale italiana del cibo da strada (confermato anche da noti esperti di cucina, come Chef Rubio), è stata anche decretata quinta capitale al mondo dello street food dal noto portale VirtualTourist.com e dalla prestigiosa rivista Forbes; inoltre, alcuni giorni fa, Palermo era stata confermata capitale del cibo da strada grazie ad uno dei suoi più famosi rappresentanti del settore: Nino u ballerino, chef palermitano, che di recente si è classificato primo all’Oscar del cibo di strada 2015.
L’evento, organizzato dal Comune di Palermo con il patrocinio di Milano Expo 2015, prometteva 40 espositori con 4 mila degustazioni in strada, ospitando anche 19 tra gli street fooder palermitani più conosciuti (tra cui il sopra citato Nino u Ballerino); presente anche l’ “Expo Village”, dove apprezzare i prodotti enogastronomici e i manufatti dei più abili artigiani siciliani.
“Questa splendida iniziativa – ha detto il sindaco Leoluca Orlando nel corso della conferenza stampa di presentazione – è un modo per scoprire quanto la nostra città sia apprezzata nel mondo, anche dal punto di vista del cibo di strada. Non è un caso, infatti, che secondo una classifica internazionale della prestigiosa rivista Forbes e del noto portale Virtualtourist.com, Palermo sia al quinto posto nel mondo per la qualità del cibo di strada e la prima città in Europa. È un motivo di vanto per tutti i palermitani che bisogna coltivare perché, attraverso il cibo di strada, si portano avanti le antiche tradizioni della nostra città. Questo è l’anno zero per questa iniziativa che diventerà un appuntamento fisso“.
Dunque previsti due giorni dedicati a pane “cà meusa”, panelle, cazzilli, arancine, sfincioni, stigliole, crocchè… non solo street food, ma cibo che fa parte della nostra cultura e identità! In teoria una bella premessa per descrivere l’evento, in pratica invece solo una parola per esprimere il parere generale a seguito del festival: DISORGANIZZAZIONE; disorganizzazione riscontrata anche per le strade della città dove, con la chiusura di un tratto di via Roma, i nostri vigili non hanno saputo assolutamente coordinare il traffico. Ancora più deludente l’organizzazione del festival stesso, dove erano allestiti pochissimi stand (solo uno per ogni specialità) che non consentivano di soddisfare i numerosi presenti che, dopo interminabili file e attese, restavano a mani vuote, dato l’esigua quantità di cibo che veniva terminata in poche ore. Inoltre, considerate le aspettative nate negli animi dei palermitani, i curiosi erano veramente in molti e piazza San Domenico, seppur bella e suggestiva, non si è dimostrata abbastanza spaziosa per ospitare il festival.
Di Clara Ambrosi
(foto di Manfredi Cavallaro)
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