La “buona scuola” di Corrado Poli
Il professore Corrado Poli, studioso e ricercatore sociale esperto in politiche urbane e ambientali, è arrivato in Sicilia ed è rimasto qualche giorno ad Isola delle Femmine, ospitato dal comitato civico “Isola delle Femmine Bene Comune” nel contesto del progetto “Week-end a Isola delle Femmine”, e ha tenuto alcuni incontri presso la scuola media “F. Riso” sul tema della riforma della scuola e della raccolta differenziata. Autore di numerosi saggi e monografie e opinionista di periodici e quotidiani, ha scritto il saggio “RIVOLUZIONE A SCUOLA: Come rendere felici e migliori insegnanti e allievi”, un tema oggi molto attuale, soprattutto alla luce della riforma della scuola del governo Renzi, sulla quale il professore ha un opinione ben diversa da quella della quasi totalità degli insegnanti e dei sindacati. Forte della sua esperienza internazionale, Corrado Poli spiega come potrebbe essere la scuola italiana se liberata da schemi rigidi, anche sindacali, e pregiudizi che ne impediscono ogni cambiamento.
“La riforma della scuola è un ottimo punto di partenza sia dal punto di vista dei contenuti sia dal punto di vista strategico”, ha dichiarato Corrado Poli ai nostri microfoni, “in quanto l’inserimento in ruolo di un numero enorme di precari potrebbe essere uno stimolo ad avere un organico più stabile”. Le proteste degli insegnanti, dunque, non sarebbero altro che “proteste corporative e conservatrici di idee e atteggiamenti ormai profondamente superati. Si parla di diritto allo studio nei termini con cui se ne parlava negli anni ’50-’60”; anche il pericolo dello strapotere del preside, secondo Corrado Poli, non si pone, in quanto più che maggior potere si dovrebbe parlare di maggiore responsabilità.
Ciò che non bisogna mai perdere di vista, comunque, è l’obiettivo: ciò di cui si parla oggi è dello strumento, la scuola, e mai dell’obiettivo, l’educazione dei giovani, e in tal senso le idee di Corrado Poli sono rivoluzionarie. “La scuola va pensata diversamente rispetto all’attuale scuola pubblica statale, centralizzate e basata su atteggiamenti burocratici anziché creativi e innovativi. Diritto allo studio è anche diritto a scegliere cosa fare. Lo studenti oggi non può scegliere nulla, ne gli orari, ne i programmi, nulla”. La sua è “una scuola completamente diversa, libera e creativa, dove studenti e insegnanti possono scegliere i programmi e gli orari con molta più elasticità rispetto ad ora”.
Intanto, nonostante il calo dei consensi che il PD ha registrato alle amministrative, sono ripresi i lavori del governo sul ddl della “Buona scuola” per dare un’accelerata alla sua approvazione. Torna in mente una domanda che Corrado Poli si pone al termine di un suo editoriale: “Ma qualcuno ha davvero interesse a cambiare lo status quo? Non credo: la funzione politica della scuola di oggi non è istruire, ma dare lavoro. Se poi capita, com’è il caso, che molti insegnanti e dirigenti facciano bene il loro lavoro … è un fatto secondario”.
Eliseo Davì
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