MasterChef 4: intervista alla “Tigre di Cuneo”
Ho avuto la possibilità di fare una bella chiacchierata con un grande personaggio. La Tigre di Cuneo, Paolo Armando, concorrente di MasterChef 4, programma che va in onda su Sky Uno. Paolo è un informatico di 43 anni e vive a Cuneo; ha una grande passione per la cucina e durante la sua avventura l’ha sempre dimostrato più volte. Nel tempo libero fa anche il catechista. Una persona davvero interessante e molto simpatica. Conosciamolo un po’ meglio:
Buongiorno Paolo. Allora, iniziamo da una curiosità personale: perché ti chiamano la tigre ti Cuneo? E chi ti ha dato questo soprannome?
Mi chiamano la tigre di Cuneo perché, durante una prova difficile in cui Amelia voleva mettermi in difficoltà assegnandomi un ingrediente difficile (la trippa di baccalà) ho tirato fuori le unghie, e ho detto a Carlo Cracco: “Oggi mi sento una tigre!” A lui è piaciuta molto questa affermazione , e mi ha soprannominato “la tigre di Cuneo”
Da dove nasce la tua passione per la cucina?
La passione per la cucina nasce tardi, quando ho iniziato l’università: vivevo con altri 3 studenti e ho iniziato a cucinare per tutti. Piano piano mi sono appassionato, ho iniziato a leggere ricette e a provarle, e da lì è stato un crescendo.
Qual è lo chef a cui ti ispiri? E perché?
Lo chef a cui mi ispiro è Luisa Valazza, chef del ristorante “al Sorriso”, 2 stelle michelin: fa una cucina fantastica, raffinata, bella da morire, e lei è una persona umile e generosa, che mette tutta sè stessa nei piatti.
Dopo Masterchef com’è andata la tua carriera nel mondo della cucina? Cosa vuoi fare “da grande”?
Masterchef mi ha portato una grande popolarità, sopratutto nel mio paese, Cuneo: è una piccola città, dove mi riconoscono per strada, mi fermano, e mi fanno molte domande. Ho fatto alcuni show cooking con tanta gente e ho cucinato in alcuni locali, sempre con molto successo. Cosa vorrei fare da grande? bella domanda. Mi piacerebbe molto trasformare la mia passione in professione, ma non so se sarà possibile. Ho tre figli molto impegnativi, e fare il cuoco vorrebbe dire non avere più tempo per loro. Durante la mia esperienza a Masterchef sono stato lontano da loro due mesi, ed è stato molto difficile per la gestione familiare. Non so, penso che farei il cuoco solo se il mio lavoro da informatico fallisse, per licenziamento o mancanza di lavoro
Cosa ne pensi dell’EXPO? Ci sei già stato?
Penso che l’EXPO sia molto sopravvalutato. Ci sono stato, e mi è sembrata una grossa fiera senza un’anima precisa: padiglioni molto belli, materie prime sconosciute e interessanti, ma senza un filo che lega tutto insieme.
Non posso non farti questa domanda: che cosa ne pensi di tutto questo putiferio tra Striscia la Notizia e Stefano Callegaro?
Quando Striscia la notizia ha rivelato che forse Stefano Callegaro aveva un passato da cuoco ci sono rimasto molto male: mai era emersa questa cosa durante i mesi vissuti insieme, anzi, io ammiravo Stefano perchè era molto bravo, molto più bravo di me. Certo, se fosse vero sarebbe un duro colpo alla credibilità del programma ma sopratutto di Stefano. Aspettiamo che le indagini facciano il suo corso: voglio proprio vedere come va a finire…
Secondo te i tre giudici sapevano tutto ma lo hanno coperto?
Non penso che i giudici sapessero nulla: loro non entrano nei meccanismi di verifica dei concorrenti, perchè la cosa è lasciata alle autocertificaizoni che ognuno di noi ha firmato dichiarando di non aver mai lavorato nelle cucine professionali.
Passiamo a cosa più belle: qual è il tuo piatto preferito?
il mio piatto preferito è il risotto, che cucino almeno una volta a settimana in ogni modo: il mio risotto è all’onda, e mi piacciono particolarmente quelli con i formaggi e la frutta secca.
Con quale piatto ti sei presentato ai provini di MasterChef?
Al provino mi sono presentato con un cannolo di olive e grana ripieno di coniglio, piatto compeltamente inventato da me: è un piatto che mi ha portato fortuna e me la sta portando tuttora, lo chiedono quando cucino in giro e piace tantissimo.
Qual è stato il momento più emozionante e quale quello più difficile?
I momenti più emozionanti sono quelli delle vittorie. La vittoria alla Mistery box con la millefoglie di spaghetti e la vittoria all’Invention test con la trippa di baccalà. In quel momento mi sono sentito in cima al mondo, vedere i propri piatti premiati dai tre giudici è molto bello e riempie il cuore di gioia. La tensione passa e sei pronto a ricominciare più forte di prima. Ma anche i momenti difficili sono stati molti. Di sera piangevo spesso per la lontananza da casa, da mia moglie e i miei figli, quando Joe Bastianich mi criticava aspramente (ma giustamente) per alcuni piatti completamente sbagliati mi crollava il mondo addosso.
Cosa ne pensi dell’aggiunta di Cannavacciuolo al trio di MasterChef?
Penso che la scelta di Cannavacciuolo sia azzeccata: è un personaggio, ha molte cose da dire ed è simpatico. Io avrei però tolto un giudice storico, 4 mi sembrano troppi. Lo avrei preso, sì, ma al posto di Barbieri.
La tua religiosità e il tuo amore verso Dio, ha in qualche modo influenzato la tua passione per la cucina?
Si! Cucinare è per me donare una parte di me agli altri, e lo voglio fare con tutta la mia anima cristiana.
Concludiamo questa bellissima intervista con un suo consiglio: una ricetta facile facile per tutti i nostri lettori!
Una ricetta facile facile: la trovate sul mio sito www.paoloarmando.it
Gamberi con panatura di mandorle e lardo
Per 4 persone
– 12 gamberoni
– 1 etto di lardo di colonnata
– 100 gr di mandorle
– 30 gr di burro
– 4 arance
– semi di papavero
Pulire i gamberoni eliminando le teste e i carapaci e l’intestino. Tostare le mandorle in padella per 1 minuto circa e tritarle finemente. Impanare i gamberi nel trito di mandorle, poi avvolgere ogni gamberone in una fetta di lardo di colonnata. Preparare la salsa all’arancia spremendo e filtrando le arance; mettere il succo in padella insieme al burro e fare ridurre fino alla consistenza di una crema liquida. Cuocere i gamberi in forno per circa 3-4 minuti, e servire 3 gamberi a testa con la salsa a specchio e i semi di papavero come decorazione.
Alessandro Noto
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Alessandro Noto
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