Orazio Nevoloso (PDR): “La chiusura di Via Trapani è illegittima”
Sono passate poco più di due settimane e ancora infervora la polemica sulla chiusura di via Trapani, a causa dei lavori per il raddoppio ferroviario (LEGGI L’ARTICOLO). Pesanti blocchi di cemento sono stati piazzati in corrispondenza del passaggio a livello, impedendo l’accesso diretto al paese ai cittadini che abitano al di là del muro, un muro che è stato con facile ironia accostato al più noto muro di Berlino. Di questo tema si è parlato recentemente in consiglio comunale, dove il gruppo consiliare di opposizione, il PDR (Patto dei democratici per le riforme), ha lamentato l’illegittimità della chiusura della strada. Abbiamo intervistato Orazio Nevoloso, esponente del PDR, che ci ha spiegato la posizione del suo gruppo su questo e su altri temi caldi. “Siamo partiti dalla delibera del 2001“, ci ha spiegato, “e abbiamo ricostruito la vicenda per capire se ci fosse quella linearità e legittimità prevista dalla legge. Secondo il nostro punto di vista mancano dei passaggi. Secondo ciò che è emerso la chiusura di via Trapani è illegittima, perché la delibera 22/2001 non prevedeva l’eliminazione del passaggio a livello e non era prevista neanche la nuova strada, la cosiddetta ‘Complanare 3’, consegnata all’inizio del mese al comune di Isola“. Orazio Nevoloso ci ha passato un documento, redatto dal PDR, che è la cronistoria delle varie delibere succedutesi nel tempo, dalla cui analisi emergerebbe l’illegittimità della chiusura della strada.
Nel lontano 22 dicembre 2000 il Consiglio Comunale, con la delibera n. 100, stabilì che il passaggio a livello di via Trapani dovesse essere mantenuto e l’anno successivo l’amministrazione confermò tale indirizzo. Nel documento si specifica che al momento dell’approvazione di tali delibere di Consiglio Comunale il Sindaco pro-tempore del Comune di Isola delle Femmine era Stefano Bologna.
Cosa è successo quindi negli ultimi anni? Nel 2012 la Rete Ferroviaria Italiana inviò al Comune di Isola delle Femmine una nota con cui chiedeva di essere autorizzata alla chiusura del passaggio a livello. A seguito della nota si tenne un tavolo tecnico tra Comune, la ITALFERR e la società S.I.S. in cui si stabilì che l’unico soggetto giuridicamente legittimato a deliberare per la chiusura del passaggio a livello di via Trapani era, solo ed esclusivamente, il Consiglio Comunale di Isola delle Femmine. Il 24 agosto 2012, perciò, il sindaco Gaspare Portobello e gli assessori chiesero alla RFI la redazione di una proposta progettuale per la realizzazione a proprie cure e spese di un passaggio pedonale aereo o sotterraneo lungo la via Trapani attraverso il passaggio a livello destinato alla chiusura. Secondo il PDR, dunque, alla vigilia dello scioglimento del comune per infiltrazione mafiosa (avvenuta il 12 novembre 2012) non vi era alcun atto giuridicamente valido che disponesse la chiusura del passaggio a livello. Fu solo in data 10 settembre 2014 che venne stabilita la chiusura del passaggio a livello di via Trapani, quando la Commissione straordinaria autorizzò la RFI a farlo contestualmente all’apertura della strada denominata “Complanare 3”. Secondo il PDR, però, la giunta comunale non era un organo competente e quindi si tratterebbe di un atto illegittimo. Se qui vi è l’inghippo, è logico ritenere che gli atti validi sono solo i precedenti, cioè le delibere che prevedevano il mantenimento del passaggio a livello.
Il 26 febbraio 2015 il consiglio comunale ha stabilito di attivare ogni possibile percorso utile per il mantenimento del passaggio a livello di via Trapani e di istituire un tavolo tecnico con la ITALFERR, RFI e SIS, per individuare una soluzione al problema, ma nonostante ciò il 3 giugno è pervenuta al Comune una nota della ITALFERR con cui ha ritenuto tale delibera illegittima e ha invitato il Comune, con sole 48 ore di preavviso, alla consegna della “Complanare 3” e alla chiusura del passaggio a livello di via Trapani, cosa che è avvenuta il 5 giugno. Così il 5 giugno è stata consegnata la nuova strada, senza averla collaudata, ed è stato chiuso al traffico il tratto di viabilità in corrispondenza del passaggio a livello di via Trapani.
“Ad oggi non vi è alcun atto giuridicamente legittimo per la chiusura del passaggio a livello”, leggiamo nel documento del PDR, “e sono stati calpestati, in modo deliberato, i poteri e le funzioni di questo Consiglio Comunale“, che ha competenza esclusiva in merito alle varianti al piano regolatore generale. “Il Sindaco, sig. Stefano Bologna“, conclude il documento, “sapeva che la chiusura del passaggio a livello di via Trapani è di competenza esclusiva del Consiglio Comunale“.
L’opposizione consiliare ha dichiarato che seguirà la vicenda per verificare la legittimità dei lavori che stanno modificando definitivamente l’assetto del territorio di Isola delle Femmine e ha disposto che la delibera dell’ultimo consiglio venga inviata alla Procura della Repubblica, al Prefetto, al Presidente della Regione, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e a tutti gli organi interessati a vario titolo nella vicenda. “È un diritto di ogni cittadino sapere perché è stata chiusa la via Trapani“, ha affermato Orazio Nevoloso, “ed è un dovere di ogni consigliere, di maggioranza o di opposizione, prendere le carte e dare risposte corrette ai cittadini. Ad oggi la questione non è chiusa e archiviata come ha voluto far intendere il sindaco nell’ultimo consiglio comunale, dove ci sono state bocciate ben 6 mozioni che prevedevano la riapertura di via Trapani. Su due piedi non ce la sentiamo di attribuire responsabilità alle amministrazioni passate ma vogliamo che sia rispettata la legge“.
Si è parlato anche della pedonalizzazione, nella chiacchierata con Orazio Nevoloso, un’altra questione che ha diviso la cittadinanza. “Il tema della pedonalizzaizone“, ci ha detto, “era presente nel nostro programma elettorale. Va concordata e armonizzata con tutti i portatori di interessi, non solo gli esercenti, ma anche gli altri cittadini. Noi non siamo stati coinvolti in queste misure, ma in questo frangente non si allontana molto dal nostro schema. Il consiglio che voglio dare al sindaco è di ascoltare tutti i portatori di interessi e anche il gruppo di opposizione che potrebbero fornire soluzioni migliorative. Certo è un punto di partenza: nel 2015 dibattere ancora se pedonalizzare o meno una piazza, in un centro turistico come Isola delle Femmine mi sembra molto anacronistico“. In tema di Pudm (Piano di utilizzo del demanio marittimo), si è riservato di rispondere successivamente, quando il gruppo avrà analizzato meglio il documento.
Intanto i cittadini che abitano aldilà del muro continuano a manifestare il loro disagio e pare che si stiano organizzando in un comitato per far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune.
Eliseo Davì
Premetto che tutte le persone che subiscono dei disagi per migliorare le condizioni dell’intera comunità, meritano il rispetto di tutti. Se la chiusura di via Trapani è illegittima, lo stabiliranno gli organi competenti. Noi dobbiamo chiederci se i lavori che si faranno nel tratto ferroviario sia un bene o un male per l’intera comunità di Isola. E’ vero ci sono tante famiglie e tanti lavoratori che al momento subiscono dei disagii. Ma quando mai si è vinta una guerra senza subire perdite? Con questo non voglio dire che sono contento che una parte dei cittadini isolani sono tagliati fuori dalla comunità, voglio dire che quando i lavori saranno finiti tutta la comunità avrà dei vantaggi,non ultimo, per esempio, arrivare nelle varie zone del palermitano (scuole superiori, università, luoghi di lavoro, negozi, etc.) in tempi accettabili.
Quindi, secondo il mio modesto parere, le cose positive sono superiori alle cose negative. Il disagio di una parte di cittadini, che merita il nostro profondo rispetto, si può sopportare in quanto è un disagio limitato nel tempo contro un vantaggio “eterno”.
Semmai noi dobbiamo lottare affinchè i lavori siano conclusi nei tempi tecnici stabiliti. Dobbiamo lottare affinchè ci sia cooperazione tra le varie forze politiche per migliorare le condizioni socio-econimiche della nostra cittadina. Dobbiamo lottare affinchè non ci siano soprusi all’interno della nostra comunità. Dobbiamo lottare affinchè certe clientele siamo completamente debellate. Evitiamo di fare lotte perchè “quello” non è del mio partito, in un paese democratico, tutti si rema a favore della popolazione