Nessuna colonnina per ricaricare le macchine elettriche a Capaci e Isola
Ecco un notizia bella e meno bella allo stesso tempo: la Sibeg, partner siciliano di Coca-Cola nella produzione, imbottigliamento e distribuzione dei marchi di The Coca-Cola Company, ha lanciato il progetto di mobilità sostenibile, sviluppato assieme a Citroen ed Enel, chiamato “Green Mobility Project”, progetto che prevede non solo la totale sostituzione del parco macchine in uso ai propri sales executive con 100 auto elettriche Citroen C-Zero, ma anche la nascita nel territorio siciliano di 57 punti di ricarica accessibili al pubblico, forniti dalla Enel e collocate presso vari supermarket e distributori.
Se da un lato non può che far piacere che in Sicilia circolino macchine elettriche, con una riduzione della quantità di CO2 emessa dai veicoli stimata a 330 tonnellate, dall’altro fa sorridere, per utilizzare un eufemismo, che dietro l’operazione si celi la Coca Cola e che per ricaricare la macchina bisognerà recarsi al supermercato (sarà così anche più comodo acquistare una lattina) e infine scopri che nella nostra zona di colonnine non se ne vedranno, ne a Isola, ne a Capaci e neanche a Carini. Ma neanche a Palermo.
A segnalarcelo è Pietro Salvino, del meetup M5S di Capaci. “Chi devo ringraziare se la Sicilia, udite udite, avrà 57 colonnine di ricarica, forse gratuite, su tutto il territorio siciliano?”, ha scritto, “La (a mio modesto parere) peggiore delle multinazionali (ma su questo sono aperto al confronto), responsabile (insieme ai genitori che esasperati gliela concedono) dell’obesità e del sovraeccitamento dei bambini di tutto il mondo, vittima della grande distribuzione: LA COCA COLA!” e poi commenta ironico, “stasera mi sa che brinderò con una lattina che tengo di scorta, perché di fronte a tanto deserto culturale, di fronte ad una politica politicante che non fa nulla per i propri cittadini, quando uno spiraglio di futuro buono ti viene fatto vedere anche dal tuo peggiore carnefice (almeno quello che tu ritieni essere tale per tutta la tu maturità intellettuale) ti si riempie il cuore in un primo momento e magari pensi che un futuro migliore è possibile per tuo figlio!“. Ma poi, continua, scopri che per ricaricare l’auto elettrica dovrai andare presso dei supermercati “che aborri e che ti fanno schifo perché simbolo di quella grande distribuzione che se ne frega o che al massimo sfrutta l’economia agricola locale” e, ancora peggio, scopri che nei nostri supermarket questa colonnina non ci sarà. Per ricaricare la macchina bisognerà quindi andare al Conad di Partinico o a quello di Alcamo, i posti più vicini. Saranno più contenti coloro che “avevano intenzione di acquistare un’auto elettrica e si ritrovano ad averne due nel proprio territorio“.
Conclude Pietro Salvino: “Capaci, il deserto dell’anima in cui si abbattono alberi e si ricoprono gli alvei dei fiumi di cemento, chi sa quando vedrà una colonnina di ricarica veloce!? Quel giorno piangerò!“
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