Il TAR sospende l’ordine di smontare la pedana del Sikulo
Si torna a parlare della ormai famosa ordinanza sindacale n. 32/2015, con cui il sindaco Stefano Bologna ha ordinato, il 13 aprile scorso, l’immediata rimozione di 4 pedane, fra cui quella della ditta B&C s.r.l., titolare del Sikulo, perché causa di inquinamento per l’ambiente circostante. Come ci aveva già preannunciato Marisa Calì, socia della B&C di Bellante Fabio, che ai nostri microfoni ha rifiutato che la pedana del suo lido fosse considerata un ecomostro, la ditta ha fatto ricorso al TAR per poter continuare a svolgere la propria attività. “Abbiamo letto l’ordinanza con grande sorpresa”, ci aveva dichiarato, “dato che siamo stati autorizzati dallo stesso sindaco attuale”.
La B&C S.r.l., quindi, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’avv. Fabio Mazzola ha chiesto l’annullamento previa sospensione dell’efficacia, della ordinanza sindacale n. 32 del 13/04/2015, con richiesta di risarcimento di tutti i danni cagionati dal provvedimento impugnato e il TAR ha accolto l’istanza di sospensione e ha fissato, per la discussione del ricorso nel merito, la prima udienza pubblica del mese di maggio 2016.
Nell’ordinanza emanata dal TAR si legge infatti che non vi erano i presupposti per l’emissione del provvedimento del sindaco e quindi è stato violato l’art. 54, co. 4, d. lgs. n. 267/2000, “la cui applicazione postula la sussistenza di una situazione di effettivo pericolo di danno grave ed imminente per la pubblica incolumità, non adeguatamente prospettato, in termini di ‘gravità’ e di ‘urgenza’, nel provvedimento impugnato, avente carattere discrezionale“; inoltre la misura adottata dall’amministrazione per sovvenire al problema dell’inquinamento per la corrosione del ferro poggiato sulla scogliera e carenze igieniche, “appare sproporzionata rispetto all’obiettivo, raggiungibile attraverso rimedi ordinari, quale la manutenzione straordinaria della struttura e la pulizia periodica del sito“.
Nel bilanciamento tra i contrapposti interessi, dunque, il TAR ha deciso di dare prevalenza a quello del privato al mantenimento della struttura, in considerazione sia della ormai iniziata stagione estiva, sia del contenuto dell’ultima perizia, dalla quale risultano effettuati gli interventi necessari per la bonifica del sito. Per questi motivi, limitatamente alla posizione della società B&C s.r.l., il provvedimento del sindaco Bologna è stato sospeso, “fermo restando il potere-dovere, in capo al Sindaco, di adottare tutti gli atti necessari per la eliminazione di eventuali ulteriori carenze, comunque riscontrate nel sito – ove non già eliminate dalla ditta ricorrente – attraverso l’adozione di adeguate misure di carattere ordinatorio“. “Pertanto“, ha affermato l’avvocato Fabio Mazzola, “la struttura rimarrà, almeno fino alla fine della corrente stagione, in situ“. Dovremo aspettare l’anno prossimo per sapere come andrà a finire, ma già appare come il provvedimento del sindaco si stia rivelando un buco nell’acqua.
Per leggere l’ordinanza del TAR clicca QUI.
Eliseo Davì
Sono rimasto allibito per la chiusura di questa strutturaAll inizio della stagione balneare “il Sikulo “forse una tra le più curate del litorale di Isola delle femmine ben gestita e tra l’altro dove era possibile nella stagione invernale potere fare delle attività’ di subacque;,sapete bene che in inverno questo litorale e’ completamente o quasi deserto perché’ non c e’ nessun tipo di struttura se non un solo piccolo bar dove potere prendere (forse un caffè o d’altro ‘), ora ditemi signori lettori se bellezze naturali del litorale di Isola delle Femmine possono essere ammirate se non hanno almeno qualche struttura di supporto per poter apprezzare magari seduti comodamente in una sdraio i meravigliosi tramonti del posto’, o potere accedere comodamente al mare e fare un bagno in un acqua cristallina senza incorrere in scivolate o cadute improvvise , o fare una colazione o poter sostare per un break o spuntino che dir si voglia in piena regola ‘io testimone oculare venendo da Palermo o fatto questa bellissima esperienza la mente si apre gli occhi godono e l aria pulita ti ossigena i polmoni……..,se volete lasciare abbandonate queste zone meravigliose senza che esse siano supportate almeno da strutture mobili che in qualche modo offrano un servizio dignitoso,e non siano lasciate allo sbando e alla mercé di teppisti e ladri ,un posto così bello non può essere abbandonato,ho piacere che i signori in questione che hanno gestito nelle stagioni passate magistralmente la struttura in questione Il Sikulo tornino a lavorare e a far muovere un po’ di economia nel sito,,e che il Signor Sindaco in questione che aveva ordinato il sequestro si sia accorto di avere commesso un errore e che possa riparare al più presto, d altronde il Tar si è’ pronunciato,far funzionare l economia e il turismo in questo meraviglioso litorale dipende dal impegno morale di tutti i cittadini che comunque sanno perfettamente che le attività turistiche apportano soltanto aspetti positivi e nulla più,un cittadino
E ci voleva una Ordinanza del TAR? Perdita di tempo, soldi, turismo, lavoro ecc ecc. Il Solarium SIKULO definito un ECO-MOSTRO quando altra pedana, stranamente NON interessata dall’Ordinanza del Sindaco, era abbandonata da quattro anni e peraltro documentata con Video girato dallo stesso relatore dell’articolo. Che strano….tutto strano in questa terra dove si CACCIA il TURISTA dove la visuale si ferma ancora prima di guardare e dove si “giudica” per comodità o per “ripicca”. Quanti ECO-MOSTRI ci sono lungo il litorale?? Sig. DAVì lo documenti Lei, il cittadino, i turisti, conoscono molto bene; strutture fatiscenti, fabbricati mai ultimati e, non ultimo, una bella BOA gialla di grande volume ed impatto ambientale negativo, abbandonata da mesi negli scogli antistanti il Centro del Paese. Poi, stranamente, dal nulla nascono altri solarium che, ad occhio nudo, lasciano dubbi sul rispetto del territorio. E parliamo di strutture appena montate. Non se ne accorto??? Si, la società del Solarium gestito dal SIKULO ha vinto ma chi ha perso è l’immagine di tutta la Giunta Comunale che ha si dimostrato un interesse per l’ambiente, la salvaguardia del Territorio, ma guardando solo in un senso. Poco importa dei Solarium ma da Cittadino ITALIANO, leggendo il Suo articolo, vedendo il Suo reportage e per finire la pronuncia del TAR è evidente un certo “accanimento” che definirei ingiustificato o forse con altro aggettivo ma lascio a Lei immaginare. Alla fine chi ha perso realmente è il TURISMO ed il LAVORO che già nell’Isola bella della Sicilia scarseggia ma che certi Siciliani rappresentanti Locali delle Istituzioni poco capiscono. In fondo chi pagherà i ricorsi saranno sempre gli stessi: i Cittadini!! Beh…..buona Estate.
Sig. Franco, siamo in ISiciliae . anzi a Isola delle Femine dove vige il vecchio detto siciliano ” CAMBIARE TUTTO…PER NON CAMBIARE NIENTE”.