In arresto il dott. Tutino, medico personale di Crocetta
Matteo Tutino, primario del reparto di Chirurgia plastica dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, si trova agli arresti domiciliari per truffa, peculato, abuso d’ufficio e falso.
di Cristina Ciulla e Alessandro Noto
Stamattina Matteo Tutino, primario del reparto di chirurgia plastica dell’ospedale di Villa Sofia a Palermo, ha ricevuto una notifica di ordine di arresto dai carabinieri del Nas. Ora Tutino, amico e medico personale del presidente della regione Crocetta, si trova agli arresti domiciliari su richiesta del procuratore Lo Voi con l’accusa di truffa ai danni dello Stato, peculato, abuso di ufficio e falso. La misura arriva da una lunga indagine su Tutino iniziata nel 2013 dal Nas e che già aveva riportato alla luce non pochi illeciti. Infatti per gli interventi di chirurgia estetica effettuati nell’ospedale pubblico il medico si faceva pagare un compenso “non dovuto” dai pazienti, mascherandolo quale corrispettivo per prestazioni post operatorie (medicazioni), oltre a richiederne il rimborso al Servizio sanitario regionale sulla base di documentazioni sanitarie e cartelle cliniche falsificate.
Tutino dissimulava l’attività di libero professionista di natura estetica, non consentita nelle strutture ospedaliere pubbliche del Servizio sanitario nazionale, poiché del tutto esclusa dai livelli essenziali di assistenza. Tra gli interventi eseguiti dal medico infatti e spacciati per funzionali ce ne sarebbero alcuni di liposuzione e di ginecomastia, cioè di riduzione del seno dell’uomo, ovvero interventi estetici fatti rientrare fra le prestazioni previste dal Servizio sanitario nazionale ma che in realtà lo Stato non è tenuto a rimborsare. Da qui l’ipotesi di truffa. L’accusa di peculato invece è data per l’utilizzo da parte di Tutino di risorse e strumenti dell’ospedale pubblico. Sembrerebbe, infatti, che sotto i ferri sarebbero finiti pazienti che si erano rivolti al Tutino chirurgo plastico e libero professionista piuttosto che al Tutino medico ospedaliero. Alla notifica di arresto Tutino si è difeso sostenendo che fosse una risposta alle sue denunce sul malaffare in ospedale. Le indagini sono attualmente in corso.
Tutto partì nel 2012: quando la direzione generale del Policlinico di Palermo raccolse i dati relativi a ventuno interventi chirurgici nell’ambito di un procedimento disciplinare a carico di Tutino. Dati che furono trasmessi alla Procura della Repubblica di Palermo, a quella regionale della Corte dei Conti, all’assessorato regionale alla Salute, ai carabinieri del Nas, alla Finanza e all’Azienda sanitaria di Caltanissetta. Gli interventi chirurgici in questione furono eseguiti fra il 21 aprile 2005 e il 24 agosto 2011 come risulta dai registri operatori e dalle copie delle ricevute fiscali. Secondo gli investigatori, Tutino non avrebbe potuto e dovuto entrare nella sala operatoria nissena perché risultava in servizio al Policlinico. Nell’ospedale universitario palermitano era arrivato nel novembre 1997. Successivamente, dal 10 settembre 2007 e fino al 9 settembre 2009, era stato comandato presso gli ospedali Galeazzi e San Raffaele di Milano. Ed ancora: dal 10 settembre 2009 risultava in aspettativa senza assegni per via di un impegno come consulente del Senato nella Dodicesima Commissione Igiene e Sanità presieduta dal senatore Antonio Tomassini. Infine, dal 4 ottobre 2012 era approdato all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta fino al giorno del trasferimento a Villa Sofia.
Oggi per Tutino, vicino al presidente della Regione Rosario Crocetta di cui è medico personale, il giudice per le indagini preliminari Giovanni Francolini ha disposto gli arresti domiciliari su richiesta del procuratore Francesco Lo Voi, dell’aggiunto Leonardo Agueci e del sostituto Luca Battinieri. Nonostante l’inchiesta risalga alla fine del 2013 il provvedimento è giustificato dalla necessità di garantire le esigenze cautelari.
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