Un referendum per unire Isola e Capaci

Un referendum per unire Isola e Capaci

No, non è uno scherzo. C’è anche questo nel panorama politico del nostro territorio, la richiesta di un referendum per accorpare i Comuni di Isola delle Femmine e di Capaci. “I cittadini dei due comuni scelgono di unificarsi tramite referendum chiedendo di far nascere un unico sindaco e di conseguenza un unico Comune“, così ha scritto l’associazione Assiaco (Associazione Imprenditori Artigiani Commercianti) in una lettera, sottoscritta da poco meno di una trentina di cittadini di Capaci e Isola delle Femmine, inviata al sindaco Sebastiano Napoli e al sindaco Stefano Bologna.

A spiegarci il perché di questa proposta è stato il presidente di Assiaco, Paolo Crimi, che alle scorse amministrative si è candidato al consiglio comunale con ‘Ama Capaci’. “Gli isolani prima erano capacioti“, afferma Crimi, “capacioti che duecento anni fa si sono trasferiti a Isola e hanno creato un porto per i pescatori“, sostenendo una tesi che a dire il vero alcuni storici mettono in dubbio. Fenici, greci e romani vissero in questo territorio e hanno lasciato le tracce della loro presenza ben prima che arrivassero i capacioti – infatti sull’isolotto vi è un’area archeologica, delle vasche che i romani costruirono per realizzare il garum, la salsa di interiora di pesce.

Paolo Crimi

Paolo Crimi

I capacioti sono conosciuti a Tunisi come i pescatori di Capaci, non per niente esiste un paese che si chiama ‘Capaci Susu’ e ‘Capaci Iusu’ e una barca, la capaciota, che ancora oggi esiste grazie ai nostri antenati“, continua la lettera. Ad ogni modo, altre sono le motivazioni che dovrebbero indurre i cittadini dei due Comuni ad unirsi, ad esempio le strette parentelea cominciare dalle famiglie Sommariva e Di Maggio, ex sindaco di Isola delle Femmine, i signori Cardinale, Rizzo, Rappa, Giambona ecc…“. Nella lettera si fa anche menzione di personaggi famosi in tutto il mondo, che in questa terra hanno le loro radici, come Claudia Cardinale e Joe Di Maggio, o il Conte Pilo.

Un’altra motivazione è di carattere economico, “per la crisi che attanaglia l’Italia“. Infatti, sostengono i promotori dell’iniziatia, si risparmierebbe molto dalla semplificazione dell’apparato burocratico. Ciò che va superato, però, è l’egoismo, le rivalità e i campanilismi, perchè, come si sa, fra isolani e capacioti c’è sempre stato del reciproco sospetto.

Non sappiamo ancora se i sindaci hanno risposto o se risponderanno e se questo referendum verrà mai fatto, ma ci piace fantasticare su questa idea. Se mai nascesse un Comune dalla fusione di Isola e Capaci, come si chiamerebbe? L’Isola delle femmine capaci? E ai cittadini dei due Comuni, l’idea piace? A naso ci sembra di no, ma vi diamo l’opportunità di esprimervi su questa proposta, con un personale, piccolo referendum digitale.

Vorresti che Isola delle Femmine e Capaci si unissero in un unico Comune?

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di Eliseo Davì

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