Assegnata la scorta a Lucia Borsellino, l’ex assessore che lascia la Sicilia
“Per mia sorella è un calvario che si ripropone dopo quello di mio padre“. Così ha commentato il fratello Manfredi, dell’ormai ex assessore alla sanità Lucia Borsellino. Non si conoscono ancora i motivi che l’hanno determinata, si sa solo che l’allerta è scattata alla vigilia di ferragosto a causa di una nota riservata dell’Interpol: una fonte, in Germania, ha parlato del “rischio di ritorsioni, per la sua attività“. L’ex assessore è ora protetta da un’auto blindata e da due uomini armati che la scorteranno dal nuovo posto di lavoro. Infatti si occuperà di anti-corruzione all’Agenzia per i servizi sanitari regionali Agenas, però l’incarico sarà svolto a Roma.
La decisione, che è stata adottata a ferragosto, secondo quanto si apprende, sarebbe legata alle indagini sulla sanità e anche, ma non soltanto, ai numerosi esposti presentati dalla figlia del magistrato quando era assessore regionale. In quella veste Lucia Borsellino ha fornito ampia collaborazione agli inquirenti, come riconosciuto anche dal capo della Procura di Palermo all’indomani dell’arresto di Matteo Tutino, ex primario del reparto di chirurgia maxillo facciale dell’ospedale Villa Sofia di Palermo e medico personale del presidente della Regione, Rosario Crocetta.
Il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi ha aperto un fascicolo, iniziativa che potrebbe precedere l’avvio di una indagine, per capire i motivi che hanno portato il Viminale ad assegnare la scorta all’ex assessore Lucia Borsellino, per fatti che non riguarderebbero le inchieste sulla Sanità siciliana.
di Alessandro Noto
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Alessandro Noto
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