Giro della Sicilia in bicicletta

Giro della Sicilia in bicicletta

Si rinnova anche quest’anno l’impresa di un gruppo di ciclisti trevigiani: Giovanni Lo Cascio (ciclista palermitano trapiantato a Treviso da lunghi anni per lavoro con una profonda nostalgia del suo luogo di nascita), Giovanni Lo Cascio, Vittorio Favero, Roman Massimo, Giuseppe Ovelli, Agostino Faganello,compiranno il giro della Sicilia in nove tappe.

Le fatiche delle precedenti edizioni Treviso – Palermo nel 2010 e Treviso – Palermo passando Dubrocnik e Bari – Palermo  nel 2012, non hanno scoraggiato affatto gli atleti che lo scorso 3 agosto, tra tante difficoltà e attraverso  percorsi impervi, con tappe a Marausa, Sambuca, Canicatti, Vittoria, Siracusa, Aci S.Antonio, Bronte, Caltanisetta, hanno coperto la considerevole distanza di  1.300 Km con un dislivello complessivo di 18.000 metri, con arrivo a Palermo. A Palermo gli ardimentosi atleti sono stati accolti dal gruppo ciclistico di Capaci “GSD Fausto Coppi” che, con il loro presidente signor Sebastiano Siino, hanno scalato assieme  Monte S.Pellegrino fino al Santuario di Santa Rosalia,  rafforzando il sodalizio instauratosi nel 2012, con senso di aggregazione e scambio di esperienze tra diverse realtà sportive.

Nel compiere questa impresa gli atleti dell’ASD Pedale Opitergino (TV)  dell’ASD Rando Sauro (TV) e Zerocinque (TV) hanno voluto ricordare un loro concittadino, Richi Mattioli prematuramente scomparso a seguito di un  incidente stradale.

“RISPETTA LA VITA” è pertanto lo  slogan che gli ardimentosi ciclisti trevigiani  hanno voluto adottare  – pienamente condiviso e sostenuto dal GSD F.Coppi Capaci – con un forte richiamo e monito a tutti i conducenti di mezzi veicolari, affinché considerino i ciclisti non come un intralcio alla propria circolazione, ma come persone con pari diritti essendo tra l’altro, assieme ai pedoni, i pionieri delle vie di comunicazione ma anche “RISPETTO DELLA VITA” che si attua attraverso lo Sport e il sano esercizio fisico ponendosi fortemente in contrasto alle illecite e controproducenti pratiche del doping godendosi, oltretutto, per quanto la bici stessa offre nel condurti in modo “sostenibile” per luoghi inesplorati, le bellezze naturalistiche di  paesi più lontani  e di  assaporare profondamente i profumi della sua terra natia.

di Silvio Piombino

Il voto dei nostri lettori
[Voti: 3    Media Voto: 5/5]

Commenti

Share