Questione Gender. La Giunta Bologna risponde alle critiche del Pdr
A più di una settimana dal convegno sull’ideologia Gender, che ha dato da discutere all’intera comunità isolana, la giunta Bologna è intervenuta, compatta, con un documento che vuole mettere a tacere le polemiche e per prendere le distanze dalla solidarietà che il gruppo di opposizione, il Pdr, ha manifestato nei confronti dell’assessore alla cultura, Anna Maria Lucido (leggi qui), la quale ha partecipato all’incontro non patrocinato dal Comune. Di seguito il documento firmato dal sindaco, il vice sindaco a da tutti gli assessori, inviato, fra gli altri, al Dirigente Scolastico dell’istituto comprensivo “F. Riso”, Fabrizio Mangione, e al Vescovo di Monreale Pennisi.
In varietate concordia
Questo dal 2000 il motto dell’Unione Europea, inequivocabile attestazione della irrinunciabilità del pluralismo e del reciproco rispetto, nella vita delle Istituzioni e nella quotidianità della società civile. Su questo caposaldo concettuale si fonda e sviluppa il progetto amministrativo della Giunta Bologna, che unisce personalità forti e spiriti liberi, animati dall’entusiasmo dei neofiti e cementati dalla consapevolezza della ricchezza della diversità.
Notazione necessaria per chiudere la sterile polemica, alimentata da un’opposizione superficiale ed anacronistica, costretta ad ipotizzare inesistenti tensioni nell’organo del governo dell’Ente locale per tentare goffamente di uscire dall’anonimato politico, cui la stessa comunità isolana l’ha relegata: dapprima condannandola alle urne, quindi – ben più significativamente – marginalizzandola all’indomani del voto. Il Sindaco e i suoi Assessori, la Dott.ssa Lucido in primis, nel declinare con fermezza la solidarietà, strumentale ed inopportuna, manifestata dall’opposizione, ribadiscono la solidità della loro intesa; evidenziando il fascino del confronto, proficuo strumento di crescita individuale e continuo sprone all’azione dell’impegno civile.
Invero, la vexata quaestio legata all’organizzazione del convegno dello scorso 19 agosto, va ridotta ad una semplicissimo equivoco, cui sono incorsi i promotori dell’incontro, al quale non è mai stato concesso il Patrocinio del Comune di Isola delle Femmine. Del resto, proprio in ragione del doveroso ossequio ai valori fondanti la nostra collettività, in nessun caso l’Amministrazione avrebbe potuto assumere la paternità di un’iniziativa ideologicamente orientata, incentrata su problematiche controverse. In questa prospettiva, si coglie pienamente la cifra di faziosità che caratterizza la posizione assunta dal gruppo Pdr, che non concependo la possibilità di una matura dialettica democratica, offrendo una solidarietà opportunistica, fa un uso deliberatamente propagandistico e demagogico della sensibilità cattolica, piegandola a logiche vetero-confessionaliste che offendono innanzitutto la serietà e profondità del pensiero dei credenti.
L’evento, proposto e curato dalla Parrocchia, si è svolto in spazi pubblici, concessi nel pieno rispetto dei principi di libertà di espressione, pensiero, critica; ha visto la partecipazione di esponenti della Giunta e della maggioranza consiliare, e si è svolto secondo contenuti e modalità in alcun modo condizionati dall’Ente. La presenza della Dott.ssa Lucido ha trovato motivazione in una scelta personale, consapevole e libera, certo differente da quella operata da alcuni dei suoi compagni di viaggio istituzionali, ma non per questo impedita. Cogliere aspetti differenti da tale circostanza fattuale significa indulgere in vacui sospetti, figli dell’isolamento e della fragilità argomentativa dei nostri interlocutori.
Questa amministrazione ha apertamente abbracciato una prospettiva cristianamente kantiana (simpatico ossimoro, in tutta onestà) su temi eticamente sensibili: nella consapevolezza dell’umana finitudine, della limitatezza dei comuni mezzi cognitivi, si è deciso di aprirci all’ascolto, ponendo ciascuno a vaglio critico convinzioni e direttrici comportamentali. “La verità non può essere alternativa alla persona”, ci ha insegnato S. Mons. Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo, in un recente intervento sullo “Spettro Gender” e su questo concetto convergono le posizioni del gruppo sul tema, apparentemente inconciliabili e lontane. Altro che ignavia, altro che inquietanti assenze!!!
La profondità del linguaggio, l’acutezza dello scontro dialettico, il rilievo maieutico del dialogo (anche con coloro i quali, a nostro avviso avrebbero infinite ragioni per tacere!!!) hanno dato e danno consistenza culturale e spessore formativo ad una Giunta variegata, ad una maggioranza ricca di curiosità intellettuale che promuove e sostiene il pluralismo. Abissale la distanza, dunque, da chi ritiene ogni differenza un peso, ogni sfumatura una lacerazione: soltanto rovesciando ab imis fundamentis simili concezioni medievali del contratto sociale in generale, e della politica in particolare, potremo “tornare a riveder le stelle” (così,per parafrasare en passant il Sommo Poeta…).
In siffatto contesto valoriale e programmatico, non stupisce che venga cortesemente declinato l’invito a rivedere gli aspetti formali della partecipazione del Primo Cittadino a manifestazioni religiose ovvero incontri con l’Autorità Vescovile; in simili situazioni, il Sindaco (prescindendo da superflui rimandi al relativo credo) non compare certo quale devoto, ma rappresenta – e ha il dovere di farlo – la comunità nella sua interezza e nella sua diversità, secondo alti canoni di laicità e riguardo istituzionale. Se l’opposizione avesse seguito e si fosse interessata in modo veramente sincero alle iniziative culturali di questa Amministrazione, avrebbe compreso l’apertura culturale che impegna l’operato di questa Giunta. Per quanto riguarda le citate processioni, Stefano Bologna – per dirla con Erich Fromm – non “ha” il ruolo di Sindaco, lo “è” ed invocare una sua assenza è offensivo per tutta la Comunità Cittadina.
Ribadendo la disponibilità della Giunta ad offrire spazi di espressione a movimenti e soggetti desiderosi di spiegare argomenti circa la problematica in esame (ovvero in ordine ad ogni altro tema, lecitamente considerato di rilievo) – e reputando scontato un rassicurante passaggio informativo da parte del Dirigente Scolastico e dei nostri stimati Insegnanti, ad inizio anno – si rinnova l’auspicio di una sempre più diretta partecipazione dei cittadini all’attività amministrativa, in tutti i suoi aspetti, per una matura realizzazione dell’eterno principio “E pluribus unum”.
Un ultimo rilievo pare doveroso, la proposizione di uno spunto di riflessione per ogni libero pensatore (ultracattolico o attivista LGBT che sia) ovvero umile amministratore, mutuato dalle parole del Beato Federico Ozaman: “faccia la Carità quel che la Giustizia, sola, non saprebbe fare”. Non sarà un inno all’amore libero, ma certamente responsabilmente ci riporta alla doverosa centralità della persona umana.
Il Sindaco Stefano Bologna; il Vice Sindaco Angelo Mannino; gli Assessori Rossella Puccio, Anna Maria Lucido, Franco Crisci.
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