Questione Gender. Il Pdr alla giunta Bologna: “Noi intercettiamo il sentimento della maggioranza degli isolani”
Continua il botta e risposta fra maggioranza e opposizione sulle polemiche generatesi dal convegno sull’ideologia Gender che, dopo quasi due settimane, continua a tenere banco. Ieri abbiamo pubblicato la nota dell’intera giunta Bologna, che ha spiegato alla cittadinanza i motivi del mancato patrocinio all’evento (leggi qui), e oggi la risposta del gruppo di opposizione, il Pdr, che sottilmente insinua come la presunta compattezza della giunta in realtà nasconda il terremoto politico che l’ha investita a causa della partecipazione dell’assessore Lucido al convegno. Di seguito riportiamo il contenuto integrale del comunicato stampa del Pdr:
Dopo aver bollato il convegno gender, organizzato dalla Parrocchia di Isola delle Femmine, come iniziativa “omofoba e di fanatismo e integralismo cattolico” la Giunta Bologna si presenta dopo dieci giorni col ramoscello d’ulivo, il capo cosparso di cenere e il motto dell’UE In Variegate Concordia, nel nome del pluralismo, del rispetto, del dialogo e del confronto. Se non l’avessimo letto non ci avremmo mai creduto! Certo non sapremo mai se i dieci giorni che separano questo comunicato dall’evento del 19 agosto sono stati spesi per trovare tutti i latinismi adoperati nel documento o per mettere d’accordo tutti gli assessori e firmarlo. Probabilmente, non si riusciva a trovare l’Assessore Lucido che non si è più presentata in Giunta da quel giorno: “Sfumature”…
Il comunicato arriva tardi e il tentativo di ridisegnare la posizione della Giunta appare teatrale e politicamente sconsiderato. È chiaro come l’autore del vaniloquio più che scriverlo da semplice consigliere, avrebbe voluto votarlo da assessore, ma perdere nella vittoria (anche questo è un ossimoro niente male) non capita spesso e siccome un comunicato dovrebbe parlare al popolo e non alle aule di tribunale, preferiamo rivolgerci ai cittadini e ribadire la nostra posizione. Pur non sapendo di abitare in un paese cristianamente kantiano, abbiamo creduto e crediamo di intercettare – da opposizione – il sentimento della maggioranza delle famiglie del nostro paese (e quindi per forza di cose anche di chi non ci ha votato) preoccupate per la presunta apertura surrettizia nelle scuole all’ideologia gender.
Il gruppo di opposizione, quando è stato chiamato a sostenere l’iniziativa del convegno sull’Ideologia gender non ha alzato steccati o logiche di appartenenza. Ha lasciato muoversi in piena autonomia i propri consiglieri. Il sostegno alla Dott.ssa Lucido, che nei giorni di preparazione dell’evento si muoveva come assessore (altro che semplicissimo equivoco), è stato genuino e disinteressato. Certo definire a mezzo stampa, qualche giorno prima dell’evento, una iniziativa coacervo di “false ideologie farisaiche” e dire oggi che si sono concessi “spazi pubblici, nel pieno rispetto dei principi di libertà di espressione, pensiero, critica” ai quali non è stata impedita la presenza della Dott.ssa Lucido, ci vogliono coraggio e insolenza. Le stesse che ci sono volute per migrare, all’ultima ora, l’evento da Piano Ponente a Piazza Pittsburgh per via di musichette e carillon organizzate parallelamente dall’Assessore al turismo. Curioso poi chiedersi sotto quale denominatore –oggi- trovano convergenza posizioni ”apparentemente inconciliabili e lontane”. Incuranti delle critiche che la nostra posizione può suscitare, preferiamo avere una linea di pensiero chiara e distinguibile, fatta di poche parole e tanta sostanza. Abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio di convocare con urgenza una seduta per l’approvazione di un OdG sul tema. Il Presidente, come suo solito, prende tempo e noi come nostro solito annotiamo.
Nel complimentarci per il dotto ma inutile muro di criptiche parole, non possiamo non evidenziare col pennarello rosso che fra tutte le locuzioni latine utilizzate, l’addetto stampa di Stefano Bologna ha dimenticato forse la più importante per la nostra Democrazia: Pro tempore. Sindaco Pro tempore: Sindaco attualmente in carica.
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