Sferracavallo, il consigliere Vescovo contro l’abbattimento del “casone”
Una storia che va ai limiti del surreale: l’edificio in questione è il “casone”, costruito diverse decine di anni fa, dopo il famoso “disastro di Punta Raisi”, avvenuto nel 1978. La struttura una volta costruita passò sotto il demanio della Capitaneria di Porto e doveva servire come punto di primo soccorso in mare.
Per la costruzione di questo ormai divenuto un “eco-mostro“, in quanto ostacola la naturale veduta del paesaggio del lungomare e del porto della borgata marinara, sono state spese decine di migliaia di vecchie lire, ma è stato utilizzato solo nel primo e brevissimo periodo. Adesso si parla di un suo abbattimento ma molte associazioni, cittadini e rappresentati comunali del luogo si oppongono. A farne da portavoce è stato il consigliere della VII Circoscrizione Giuseppe Vescovo (F.I.), il quale, dopo aver chiesto una riunione tra i rappresentanti della circoscrizione VII di Palermo, è riuscito ad ottenere la non demolizione con 18 voti favorevoli contro 2 astenuti.
Nei giorni scorsi Vescovo ha dichiarato ai giornalisti di GDMED che “sono stati fatti degli studi che stabiliscono che per demolire l’immobile ci vorrebbe una cifra di 100 mila euro, mentre per il recupero è necessaria una somma superiore e che si aggira intorno a 500 mila euro. Ecco che nasce la forte preoccupazione che alla fine solo per un problema economico la struttura potrebbe essere abbattuta“. Aspettiamo ulteriori chiarimenti e aggiornamenti sulla situazione.
di Alessandro Noto
(ci siamo già occupati dell'”eco-mostro” di Sferracavallo nell’articolo di Giuseppe Pardo: leggi qui)
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