Si costituisce il pirata della strada che ha investito e ucciso Giuseppe Rosinganno
Sono passati tre giorni dalla tragica notte in cui il 39enne Giuseppe Rosinganno – falegname originario di Carini e padre di due bambini – ha trovato la morte tra Sferracavallo e Tommaso Natale, in via Pietro Calandra, dopo essere caduto dalla vespa su cui viaggiava, travolto da una Mercedes Classe A, che si è data alla fuga, sparendo nel buio.
Stamattina Cristian C., un 24enne trasferitosi da poco tempo a Torretta, si è presentato alla Procura di Palermo col proprio avvocato per costituirsi, confessando al magistrato di aver provocato lui la morte di Rosinganno. L’uomo è stato interrogato dal pubblico ministero Francesco Grassi, al quale ha spiegato di non essere stato lui a provocare l’incidente. Stando alla sua versione dei fatti, mentre percorreva via Calandra, si è ritrovato davanti il corpo di Rosinganno, che aveva perso già il controllo della sua vespa, ma non è riusciuto a frenare in tempo. Poi è scappato per paura e, dopo tre giorni di rimorsi e di sconforto, ha deciso di costituirsi. L’uomo adesso è indagato a piede libero, mentre gli inquirenti continuano a passare al setaccio le immagini delle telecamere piazzate nelle vicinanze della strada teatro della tragedia, nella speranza di ricavare elementi utili per individuare l’auto.
Proprio stamattina si sono svolti i funerali dell’artigiano, celebrati in forma privata nella chiesa di Tommaso Natale, dove amici e parenti si sono stretti attorno alla famiglia, alla moglie e ai figli di 5 e 7 anni.
di Eliseo Davì
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