NO(al)MUOS! è presto per cantar vittoria

NO(al)MUOS! è presto per cantar vittoria

Il TAR di Palermo blocca il MUOS di Niscemi, l’impianto statunitense per il coordinamento di sistemi militari. Festeggiano i NoMuos e il M5S, ma forse è presto per cantar vittoria.

di Eliseo Davì

Lo dice il TAR di Palermo: la stazione MUOS di Niscemi fa male alla salute! È questo quel che si può dedurre dalla sentenza con cui il TAR ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Niscemi che blocca la realizzazione del MUOS. Esultano i deputati M5S all’Ars, i quali da anni sostengono la causa contro quest’impianto, e chiedono al Presidente Crocetta di smantellarlo immediatamente. Forse, però, è ancora un po’ troppo presto per poter cantare vittoria.

muos2Innanzitutto: che cos’è il MUOS? Si tratta del “Mobile User Objective System”, un sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense costituito da cinque satelliti e quattro stazioni di terra, che sarà utilizzato per il coordinamento di tutti i sistemi militari statunitensi, in particolare i droni. Le stazioni di terra MUOS si trovano a Geraldton (Australia), nel Sud-Est della Virginia, nelle isole Hawaii e, dulcis in fundo, a Niscemi, in Sicilia. È proprio quest’ultima stazione di terra che è stata oggetto, da anni, di polemiche e proteste da parte della    popolazione e degli attivisti NoMuos, che nutrono forti preoccupazioni riguardo alle conseguenze dell’installazione di questo sistema. Si temono pericoli per la salute a causa dell’esposizione a campi elettromagnetici (insorgenza di tumori, leucemie, cataratte, riduzione della fertilità), nonché interferenze con le apparecchiature elettroniche (anche apparecchi come pacemaker e attrezzature ospedaliere). C’è da dire che le opinioni degli esperti sono contrastanti in proposito: nel 2011 il prof. Zucchetti e il dott. Coraddu hanno stilato una relazione per conto del comune di Niscemi, secondo cui i limiti di sicurezza previsti dalla legislazione italiana saranno sicuramente superati e da ciò potrebbero derivare potenziali rischi per la salute, mentre per l’Istituto Superiore della Sanità i limiti previsti dalla legge in materia di protezione della salute umana dai campi elettromagnetici sono attualmente rispettati.

Ma in ogni caso non si capisce perché mai la Sicilia dovrebbe ospitare una installazione militare statunitense. Non siamo mica una colonia americana! (O si?).

imagesMUOS si o MUOS no? La questione si protrae da anni, fra sequestri, riprese dei lavori, interventi di Crocetta, revoca dell’autorizzazione alla costruzione da parte della Regione Siciliana (prontamente impugnata dal Ministero della difesa, che non solo ha chiesto l’annullamento della revoca, ma anche la condanna della Regione al risarcimento danni! Che solerzia!) e così via. Alla fine, nel luglio 2013, la Regione Siciliana ha revocato lo stop al MUOS, che è stato praticamente portato a termine. E così arriviamo all’ultima pronuncia del TAR di Palermo, del 13 febbraio scorso, che ha accolto i ricorsi presentati dai Comitati NoMuos e dal Comune di Niscemi per i possibili effetti negativi sulla salute e sul traffico aereo (che devono essere ulteriormente approfonditi).

Si spera che la questione si chiuda così. C’è però un piccolo dettaglio: l’impianto MUOS è stato completato, con le sue torri alte 150 metri e le sue antenne paraboliche da 20 metri di diametro. Che si fa? Per una volta che in Italia si completa un’opera di tali dimensioni, è quasi un peccato 161343501-7f6a46f1-1204-4df2-953b-82b0d93cd742smantellarla il giorno dopo! E poi col MUOS Niscemi si affermerà come una delle maggiori infrastrutture di guerra a livello planetario (che soddisfazione!), in un periodo in cui l’ombra della guerra sta calando anche sull’Europa! Insomma, la questione potrebbe non essere ancora pronta per essere archiviata. Pare che il costo degli impianti si aggiri sui 6 miliardi di dollari (e d’altronde il MUOS viene considerato uno dei più lucrosi affari per i colossi dell’industria militare), per un programma che costituirà l’elemento chiave delle future strategie di guerra nello spazio e in ogni angolo del pianeta. Sarà una sentenza di un TAR regionale a mandare a monte tali enormi investimenti e un progetto così ambizioso? Forse è una pia illusione, ma, come si suol dire, la speranza è l’ultima a morire!

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Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza con lode presso l'Università degli Studi di Palermo. Ha scritto un romanzo storico, "Societas", edito da BookSprint Edizioni. Scrive sul blog di informazione online "Il giornale di Isola", ha collaborato con "L'ora", con il giornale online "MasterLex", con "IoStudioNews", Tv7 Partinico e Tgs.
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