Anche Isola delle Femmine marcia a piedi nudi coi migranti

Anche Isola delle Femmine marcia a piedi nudi coi migranti

Con un giorno di anticipo rispetto al resto d’Italia, Palermo è scesa in strada senza scarpe per marciare silenziosamente insieme ai migranti e chiedere un’Europa senza muri. Un’Europa che non guardi più muta e impotente alla foto del piccolo siriano Aylan, riverso sulla sabbia di Kos  – simbolo di migliaia di altri bambini, donne e uomini che nel Mediterraneo hanno trovato la loro tomba – o alle immagini di centinaia di profughi in fuga in Ungheria. Un’Europa che non sia solo finanza, parametri che strozzano i popoli, banche, istituzioni non elette che decidono le sorti dei Paesi, ma un’unione politica che riscopra il sogni del Manifesto di Ventotene, “per un’Europa libera e unita”. Parlarne oggi forse è un’utopia, immersi come siamo in uno scenario internazionale fatto di milioni di persone che scappano e lo spettro di una guerra mai vista prima. Tuttavia la Sicilia, che da anni è stata lasciata sola ad affrontare il problema della gestione dell’immigrazione, ha deciso di chiedere per prima dei canali umanitari e di rivendicare che Palermo accoglie e ha sempre accolto. Uno schiaffo morale nei confronti della cultura xenofoba che ha sta trovando terreno fertile nell’ignoranza e nella miseria che la crisi mondiale e l’inadeguatezza delle istituzioni italiane hanno alimentato.

piedinudiPartito da piazza Verdi nel tardo pomeriggio, il corteo si è diretto verso il porto. “Siamo qui a piedi scalzi per ricordare l’immagine di piedi nudi e scalzi che migliaia di volte abbiamo visto nei porti siciliani. Gli occhi tristi di persone che sono passate attraverso terribili esperienze perché gli egoismi nazionali sono disinteressati al terribile genocidio che è in atto e si sta consumando“, ha dichiarato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, in prima fila a reggere lo striscione. Accanto a lui c’era anche il sindaco di Isola delle Femmine, Stefano Bologna, anche lui senza scarpe, a rappresentare i cittadini di Isola. “Non diventeremo più poveri per questo. La nostra povertà è frutto di precise decisioni politiche ed economiche che nulla hanno a che vedere con la presenza di alcune centinaia di migliaia di profughi, in un continente vecchio e talmente ipocrita da sfruttare poi milioni e milioni di migranti per sostenere le economie sommerse dei principali settori produttivi. Ma queste migrazioni sono utilizzate oggi in maniera scellerata e irresponsabile per distogliere l’attenzione dalle vere cause della precarietà delle nostre vite. Gli impoveriti d’Europa contro i poveri e i deboli del mondo. Questi sono i principi della mi adesione”, ci ha spiegato il sindaco Bologna.

migrantisteleNell’affermazione di tali principi Isola delle Femmine si è già dimostrata pronta. Appena due giorni fa è stata collocata una stele presso piazza Vincenzo Enea (Piano Ponente) che, oltre a ricordare tutti gli uomini e le donne che sono morti nel meraviglioso mare di Isola delle Femmine, vuole commemorare tutti i migranti del mondo. Le solenni commemorazioni non ci sono state a causa dell’allerta meteo, ma sono state rinviate al 3 ottobre, alle ore 11. Intanto il sindaco Bologna ci ha anticipato la sua volontà di concedere la cittadinanza onoraria ad Agnese Ciulla, assessore ai servizi sociali del Comune di Palermo “per gli atti di particolare straordinarietà che ogni giorno mette in atto, per la costante opera posta in essere in favore di tutti i minori non accompagnati che approdano a Palermo, che fa di lei un grande esempio di agire politico nel contesto europeo con un rigoroso riferimento ai valori dell’accoglienza, dell’umanità e soprattutto della speranza donata a quei minori che nella maggior parte dei casi fuggono da povertà, persecuzione e guerra, sradicati dalle loro famiglie ed esposti a ogni rischio fisico e psicologico. Questo agire che non si limita alla sola accoglienza ma al ‘dopo’ di questi ragazzi fa di lei un mirabile esempio di accoglienza umana”.

Nell’imperante avanzare della non-cultura xenfoba di cui sopra, questi segnali sono importanti, seppur devono essere accompagnati dall’agire concreto delle istituzioni democratiche. Intanto oggi altre 60 città italiane marceranno a piedi nudi, per provare sulla propria pelle ciò che prova gran parte dell’umanità per migliaia di chilometri ogni giorno.

di Eliseo Davì

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Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza con lode presso l'Università degli Studi di Palermo. Ha scritto un romanzo storico, "Societas", edito da BookSprint Edizioni. Scrive sul blog di informazione online "Il giornale di Isola", ha collaborato con "L'ora", con il giornale online "MasterLex", con "IoStudioNews", Tv7 Partinico e Tgs.
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