Gender 2, la vendetta
L’incontro organizzato domenica sera presso piazza Pittsburgh, “Ma di che gender stiamo parlando?”, si è proposto di mettere la parola fine ad una questione che ha appassionato Isola delle Femmine per più di un mese. I relatori del convegno, l’insegnante Chiara Oliva e gli psicologi Claudio Cappotto e Gaetana D’Agostino, hanno cercato di smontare il castello teorico dello spauracchio Gender costruito dall’avvocato Amato, additato come diffusore di odio e seminatore di terrore per qualche oscuro interesse. La cittadinanza ha risposto positivamente e la piazza si è riempita. Banditi gli isterismi e gli allarmismi, i relatori hanno cercato di tranquillizzare le famiglie e di fare chiarezza su ciò che in realtà prevede il testo della riforma della scuola, sul contenuto delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, su ciò che vuol dire combattere la violenza di genere e l’educazione alle differenze.
Dopo questi interventi la parola è passata al pubblico e i temi trattati, come era prevedibile, si sono moltiplicati: non solo la presunta ideologia gender, ma l’omosessualità in generale. Una mamma ha raccontato la propria esperienza con il figlio omosessuale, affermando di non vergognarsene, ma di soffrire per la sua sofferenza e per la cattiveria di chi incita all’odio. C’era anche chi la pensa diversamente e in molti hanno espresso la loro opinione. C’erano anche i fan dell’avvocato Amato che hanno manifestato il loro dissenso. Fra il pubblico era seduto anche il sindaco di Isola delle Femmine, che invece aveva oculatamente evitato di prendere parte al convegno dell’avvocato Amato.
Hanno aderito all’evento varie associazioni, fra cui la nostrana “Cambio Isola” che, lo scorso martedì, ha organizzato un incontro serale, preparatorio al convegno, presso l’emiciclo di Piano Levante, accanto alla statua della Sirena. Al di là della condivisibilità o meno delle opinioni espresse, si è creato un luogo di incontro democratico e di scambio di idee, un bell’esempio di democrazia partecipata, che parte dal “basso”. Speriamo che vi siano altri incontri simili, magari su temi che dovrebbero interessare di più ai cittadini di Isola delle Femmine.
di Eliseo Davì
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