All’Ars si discute della chiusura di via Trapani. Ing. Palazzo: “Disagi per pochi, benefici per tutti”
All’incontro che si è tenuto presso la IV Commissione “Territorio e Ambiente” dell’Assemblea Regionale Siciliana, oltre che dei disagi dei pendolari, si è discusso anche della chiusura del passaggio a livello di via Trapani ad Isola delle Femmine e dei problemi lamentati dai residenti, che si sono trovati tagliati fuori dal resto del paese da due muri di blocchi di cemento posti ai lati del passaggio a livello.
La strada è stata chiusa il 5 giugno scorso per consentire i lavori del raddoppio ferroviario e ha causato polemiche accesissime nella popolazione e all’interno del consiglio comunale. In particolare l’opposizione consiliare, il Pdr, in una memorabile seduta durata diverse ore, ha affermato l’illegittimità della chiusura della strada. Gli stessi consiglieri di minoranza all’audizione si sono fatti portavoce “delle lacrime e dei pianti dei cittadini di Via Trapani che si sentono ghettizzati e abbandonati e sono passati da ‘isolani’ a ‘isolati’”, come ha dichiarato il capogruppo Orazio Nevoloso. Alla presenza del deputato Edmondo Tamajo, anche lui iscritto al gruppo “Patto dei democratici perle riforme”, Nevoloso ha ricostruito l’iter procedurale che ha portato alla chiusura della strada, affermando che nella proposta progettuale di Rfi, che è stata approvata dal Consiglio comunale nel 2001, era espressamente previsto il mantenimento del passaggio a livello, ma improvvisamente nel 2012, su richiesta dell’Italferr, la commissione prefettizia, coi poteri di giunta, ha autorizzato la chiusura del passaggio a livello, benché, come ha aggiunto l’avvocato Pagano, “per la legge italiana una delibera di giunta non può intervenire sull’assetto del territorio”, quindi quella delibera sarebbe illegittima. E’ a questo cavillo che il Pdr si appoggia per chiedere la riapertura della strada, così come voleva il Consiglio comunale.
E’ intervenuto nella discussione anche il sindaco di Isola delle Femmine, Stefano Bologna, che era sindaco anche nel 2001, quando si approvò il progetto che prevedeva il mantenimento del passaggio a livello. “Noi saremmo ben lieti di trovare una via d’uscita a questo problema”, ha dichiarato Bologna, “fermo restando che le problematiche degli abitanti di via Trapani saranno risolte quando sarà aperto il sottopasso della stazione. Dal punto di vista della viabilità resterà sempre un handicap, dal punto di vista dello spostamento a piedi o in bici sarà risolto con l’apertura del sottopasso”. Il presidente del consiglio, Piero Rappa, ha spiegato che il nuovo consiglio comunale si è interessato della vicenda ed è stata approvata all’unanimità una mozione con cui si chiedeva all’azienda il mantenimento del passaggio a livello e la convocazione di un tavolo tecnico per discutere dei disagi dei residenti di via Trapani. “L’azienda ha risposto con un secco rifiuto”, ha affermato Rappa, “il 12 giugno il Consiglio si è riaggiornato per approvare un’altra mozione con la quale si inviata a valutare un’altra soluzione che consenta anche il passaggio veicolare, per annullare totalmente i disagi. Invito in questa sede l’azienda a valutare questa possibilità e di farsi carico di una variante”.
A Palazzo dei Normanni è arrivata anche una delegazione del comitato cittadino che chiede la riapertura della strada, con un documento firmato da 10-15 attività commerciali. Per tutti ha parlato Vincenzo Aiello, proprietario del MaximBar, il quale ha affrontato la questione sotto un altro punto di vista, quello economico. “Io ho un’attività con parecchi dipendenti e ho avuto un calo documentabile del 30% del fatturato”, ha spiegato, affermando che questo è un problema riscontrato anche dalle attività commerciali della piazza. Un calo economico che rischia di tradursi in licenziamenti. “Anche i bambini hanno disagi per andare a scuola, perché non possono andarci a piedi e quindi ci sono bambini che non frequentano”, ha continuato Aiello, “ci sono anche pericoli per i ragazzi, perché alcuni scavalcano il muro”.
Dopo aver ascoltato pazientemente tutte le problematiche e i disagi dei cittadini isolani al di là del muro, ha preso la parola l’ingegnere Filippo Palazzo, responsabile del progetto del passante di Palermo, la più importante opera pubblica degli ultimi 30-40 anni dell’area palermitana – come lui stesso l’ha definita – e una delle 29 opere strategiche nazionali. Il mantenimento del passaggio a livello, all’intero di un’opera così importante, è per l’ingegnere totalmente incompatibile. “Ci sarebbero stati notevoli problemi di sicurezza mantenendo il passaggio a livello”, ha dichiarato, aggiungendo che è altresì impossibile fare un sottopasso o un sovrappasso per consentire il transito dei veicoli senza la demolizione di edifici. “Stiamo creando disagio ad un numero molto rispetto di persone – circa 30 nuclei abitativi – ma nel complesso dell’utilità collettivo il disagio è abbastanza limitato”, ha aggiunto, ricordando che in cambio della chiusura della strada l’azienda ha realizzato opere compensative: “Abbiamo fatto di buon grado un tratto notevole di fognatura principale della città e delle opere viarie alternative. Inoltre entro fine ottobre verrà ultimato un sottopasso. I cittadini dovranno fare una cinquantina di metri a piedi per raggiungere la rampa del sottopasso, annullando così il disagio. Sarà un sottopasso sia a servizio della città che dei passeggeri del treno. Abbiamo anche detto che le aree che si rendessero disponibili a ultimazione dei lavori le cederemo al Comune senza chiedere nulla in cambio in modo da poter fare dei posteggi e migliorare la fruibilità della stazione”.
Il consigliere Nevoloso ha ribattuto che non si può minimizzare il problema in questo modo, dato che è sentito da tutta la cittadinanza. In conclusione, l’incontro non ha portato concretamente a nulla. L’azienda si è resa disponibile a valutare qualsiasi altra soluzione, ma ha dichiarato che già tutte le vie sono state percorse con le varie amministrazione che si sono succedute nel tempo a Isola delle Femmine, “per cui oggi riteniamo che non ci siano altre soluzioni”. Insomma, c’è poco da sperare. I residenti di via Trapani potranno accedere al paese a piedi o in bici utilizzando il sottopasso della stazione e in macchina attraverso la mini-circonvallazione. In compenso, fra un anno e mezzo anche loro godranno dei benefici di una rete ferroviaria finalmente efficiente. O almeno si spera!
di Eliseo Davì
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