Il M5S presenta “Rifiuti 2.0”, l’alternativa agli inceneritori di Renzi
In diretta dalla Camera dei Deputati (sala Tatarella), la conferenza stampa del Movimento 5 Stelle su una proposta di legge che introduca un piano rifiuti alternativo a quello del governo. “I nuovi inceneritori di Renzi sono antieconomici, scelta sbagliata sia ambientale che economica“, scrivono i pentastellati, “giovedì le Regioni devono dare una risposta al governo: dicano di no!“.
Si discuterà anche degli inceneritori siciliani: appena una settimana fa, durante il convegno sul futuro dell’Italcementi, abbiamo scoperto che la Regione Sicilia vuole realizzare ben 6 inceneritori, anziché 2. Ci si è domandati se anche lo stabilimento dell’Italcementi di Isola delle Femmine verrà trasformato in un inceneritore. “Ci opporremo“, ha dichiarato la capogruppo della commissione Ambiente della Camera, Claudia Mannino.
Rivedi la conferenza stampa:
I deputati 5 stelle hanno spiegato che il governo Renzi, con decreto ministeriale, ha deciso di costruire 12 inceneritori in tutta Italia, mettendo così un tappo alla raccolta differenziata e ignorando le direttive europee sui rifiuti. Tali impianti dovranno essere costruiti in 5 anni, con costo di circa 5 miliardi di euro. Domani ci sarà proprio una Conferenza Stato-Regioni in cui si vorrà obbligare le Regioni a fare questi inceneritori.
Durante l’incontro è stata data la parola al medico epidemiologo Valerio Gennaro, il quale ha illustrato uno studio dell’Arpa di Vercelli che dimostra in modo inequivocabile che gli inceneritori provocano l’aumento di patologie, fra cui quelle tumorali e cardiovascorali, con relativo aumento della mortalità dei cittadini. Un passaggio della sua relazione ci interessa molto, che potrebbe forse tranquillizzarci rispetto alla prospettiva di avere un inceneritore a due passi da casa, così come si è paventato nell’incontro sul futuro dell’Italcementi della settimana scorsa: il professore ha spiegato come gli inceneritori non rappresentano un’alternativa alla discarica e quindi vanno realizzati vicino a discariche, per poter scaricare ciò che viene prodotto. E’ quindi più plausibile ipotizzare che l’inceneritore sia collocato a Bellolampo, piuttosto che a Isola delle Femmine. Bisogna comunque tenere gli occhi aperti.
Alla nostra domanda, i deputati hanno parlato anche del caso siciliano. Il decreto ministeriale prevedeva per la Sicilia due inceneritori, ma il solerte governatore Crocetta ha deciso di realizzarne sei. Melius abundare quam deficere, ci verrebbe da dire. “Se andremo noi al governo della Regione”, hanno dichiarato i pentastellati, “non ne faremo neanche uno!”.
È stata infine presentata la proposta di legge del Movimento cinque stelle. Fra le varie proposte: andare verso la riduzione dei rifiuti; evitare il conflitto di interessi, dividere la raccolta dal conferimento; tariffazione puntuale, presente in tutta Europa (solo l’Italia non da nessuna premialità); mettere fine agli incentivi agli inceneritori (1 miliardo e 300 milioni di euro all’anno); insegnare a differenziare fin dalle scuole; incentivare il compostaggio domestico; aumentare la tassazione sul conferimento in discarica (da 25 a 50 euro) per disincentivarlo. E così via.
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