Salvo Roccalumera, da due anni segretario del Pd di Capaci: “Vogliamo una Smart City, un paese Eco Sostenibile”
Salvatore Roccalumera spegne la seconda candelina da segretario del Pd di Capaci. Al suo arrivo a Capaci praticamente del circolo del Partito democratico non vi era traccia, ma in poco tempo l’appena trentenne Salvatore è riuscito a rivitalizzarlo e a farlo diventare uno dei protagonisti della scena politica capacense. Negli ultimi mesi l’abbiamo conosciuto per essersi fatto portavoce dei problemi dei pendolari che ha portato fino all’Ars per cercare delle soluzioni. Dopo due anni di attività come segretario Pd, abbiamo deciso di conoscerlo un po’ meglio.
Come è iniziato il tuo percorso politico?
Il mio percorso nasce tra le associazioni studentesche, sono stato un rappresentante del Sindacato dell’Unione degli Universitari (UDU). Una volta laureato ho fondato l’AGIUS, Associazione Giuristi Siciliani, che ha come obiettivo quello di rappresentare Avvocati e giuristi nelle istituzioni oltre a quello di offrire a loro servizi e permettere a loro di creare rete.
Sono diventato Segretario del Circolo PD di Capaci perché varie correnti del PD per la prima volta hanno deciso di sedersi allo stesso tavolo e provare a fare un percorso di sintesi unitario, e hanno visto nella mia figura la possibilità di creare questo percorso nuovo.
Come giudichi questi due anni da segretario del PD?
In questi due anni ho conosciuto tantissime persone, essere segretario mi ha permesso di fare delle esperienze uniche che mi hanno formato sia politicamente che umanamente, da questo punto di vista posso solo esprimere un giudizio positivo.
Politicamente però devo aggiungere che sono molto amareggiato per il fatto che il mio paese vede una amministrazione che non riesce a cambiare passo come abbiamo fatto a livello nazionale. Abbiamo una amministrazione veramente immobile su tutti i fronti e questo per chi ama la propria terra è insopportabile.
Da settembre Capaci è in pre-dissesto finanziario, di chi è la responsabilità?
Sono molto pessimista. Da tempo sostengo che dovevano essere prese misure forti a sostegno di una politica di riduzione dei costi. Questo non è stato fatto. Ma sia chiaro il pre-dissesto è colpa di tutte le amministrazione che si sono succedute negli ultimi 15anni. Nessuno si senta esente da colpe. Credo che la Corte dei Conti difficilmente approverà un piano di rientro. I debiti sono troppi. Temo che verrà dichiarato il dissesto direttamente.
Alle ultime elezioni tu non eri ancora segretario e il Pd non ha presentato una sua lista. Hai intenzione di partecipare alle prossime come candidato sindaco del tuo partito?
Io sono abituato a fare politica alla luce del sole e ti dico subito che non mi interessa la carica da primo cittadino; mi interessa solamente che nasca attorno al nostro territorio un progetto politico che possa puntare molto sul progetto della “Smart City”, di un Paese Eco sostenibile e sulla raccolta differenziata. Un progetto che metta al centro dell’attenzione un approccio forte che riguarda la pianificazione territoriale e urbanistica del nostro territorio. Infatti, il Partito Democratico anche a Capaci lancerà un laboratorio di idee, con gente che studia nuove possibilità di cambiamento, questo porterà buoni frutti per dare un volto nuovo e più appetibile al nostro territorio al fine di permettere ai ragazzi del nostro territorio di restare e non continuare ad emigrare.
È vero che in politica sei nato “renziano”?
Sono nato renziano. Nel 2013 ho fondato pure “Adesso Italia”, che è una associazione nazionale che unisce i comitati pro-Renzi. Io sono il vice coordinatore regionale e coordinatore per la provincia di Palermo. Eravamo in 700 a Firenze due anni fa, ma ora stiamo calando di intensità perché sinceramente crediamo che il percorso da fare è proprio dentro il Pd.
Dopo un anno e mezzo di governo Renzi, lo sei ancora?
In politica ho sempre avuto una visione progressista e realista allo stesso tempo, e dico che il Governo Renzi ha prodotto in soli 20 mesi molti più atti di quelli che si fanno in una intera legislatura. Le riforme portate avanti sicuramente potevano essere migliori, per esempio sulla scuola e sul Job act avrei preferito un profilo diverso, ma sicuramente si stanno facendo le riforme che da 20 anni tutti hanno gridato al vento che andavano fatte per risollevare l’economia Italiana. In realtà i renziani non esistono; esistono quelli che vogliono cambiare le cose e si battono affinché questo accade.
E la riforma del senato ti piace?
E’ una riforma che è frutto di un compromesso al ribasso. Ma purtroppo in Italia non tutti remano per il cambiamento. Io avrei abolito il senato totalmente.
Che ne pensi del governo Crocetta? Alle prossime elezioni in Sicilia il Pd potrebbe essere soppiantato dai 5 stelle.
Il Governo Crocetta nasce con un peccato originale, non è riuscito ad ottenere alle elezioni la maggioranza dei seggi. Credo che sarà una lenta agonia anche il Crocetta quater. I 5stelle peccano di presunzione come ha peccato la sinistra per decenni. Se comprendono che in politica spesso il compromesso, nel senso buono del termini, è la soluzione per la tutela di diversi interessi divergenti posso essere una alternativa valida.
Compresso a tutti i costi, anche con una classe politica corrotta?
No, non intendo questo. Intendo che spesso la soluzione dei problemi non è per forza quello che pensiamo noi, ma spesso è a meta strada… i corrotti stanno fuori sempre e comunque. Il punto di partenza è che ognuno ha un interesse da tutelare diverso e se vuoi essere un amministratore non puoi pensare solo al tuo punto di vista, ma devi fare sintesi. Forse meglio usare sintesi come termini che compromesso.
La Corte costituzionale ha riconosciuto alla Sicilia il diritto di incassare le imposte legate alle accise su energia e carburanti. Ma nel giugno scorso il governatore Crocetta ha sottoscritto col governo nazionale il ritiro da tutti i contenziosi e la rinuncia agli effetti di quelle sentenze, rinunciando ad un bel po’ di soldi che sarebbero serviti alla Sicilia. È stato costretto Renzi a rinunciare?
Sinceramente non lo so se è stato Renzi, di sicuro è una follia, ma se non faceva questo oggi a Roma gli chiudevano le porte…
Recentemente a Palermo si è svolta la festa dell’Unità, di cosa ti sei occupato all’interno dell’evento?
All’interno della Festa dell’Unità mi sono occupato dello spazio dedicato al Forum Cultura del Partito Democratico che è nato a settembre e rappresenta una sfida e al contempo un’opportunità per informare i cittadini sull’attività del Pd in seno al Governo e renderli protagonisti consapevoli. Tramite il Forum Cultura stiamo creando rete attorno ai territori ed agli operatori del settore per fare in modo che essi possono crescere attraverso lo scambio di esperienze.
di Eliseo Davì
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