Il Pdr fa il bilancio di un anno di amministrazione Bologna: “Tantissime le inefficienze, democrazia sospesa”’
Dopo un anno dal nostro insediamento, fare un bilancio dell’attività svolta fin qui è un atto doveroso nei confronti di tutta la cittadinanza che rappresentiamo. Partiamo dagli aspetti positivi che sarebbe fazioso non rilevare soprattutto in materia di rifiuti e pedonalizzazioni. Lo stato di salubrità delle nostre strade è migliorato e siamo fiduciosi sull’avvio della raccolta differenziata. Sull’attuale soluzione, però, pende un punto interrogativo circa la piena legittimità delle procedure, ecco perché seguiamo con interesse la gara pubblica per l’avvio dell’ARO: unica vera soluzione all’emergenza. Altro tema su cui convergiamo è la pedonalizzazione del centro storico e dell’area portuale: un processo avviato fin troppo tardi per una località turistica e che necessita di maggiori accorgimenti verso soluzioni definitive. Gli aspetti positivi però finiscono qua: sono tante, tantissime, le inefficienze che questa amministrazione ha cercato tutto l’anno di eclissare alla cittadinanza dietro pittoresche pantomime e sontuosi proclami.
Nonostante siano trascorsi 365 giorni, il sindaco Bologna non ha ancora presentato al Consiglio la relazione di inizio mandato (termine di legge previsto entro il 18 febbraio c.a.) né la relazione semestrale (termine di legge previsto entro il 30 settembre c.a.). Il rendiconto 2014 è stato approvato con 6 mesi di ritardo e solo dopo il commissariamento regionale. Del bilancio di previsione che doveva essere approvato entro il 31 dicembre dello scorso anno non si hanno notizie. Questi imbarazzanti ritardi sono segni inequivocabili della mancanza di programmazione a più livelli e di un progetto chiaro e sostenibile, nonché dell’assenza totale di una squadra di governo.
Restano, infatti, senza soluzione i grandi problemi che frenano la crescita della nostra comunità: la criminalità predatoria (riteniamo propagandistico attivare un Grande Fratello isolano se poi non si interviene decisi su quello che avviene alla luce del sole: ribadiamo l’esigenza di riportare un presidio dei carabinieri nel cuore del paese), viabilità (è arrivato il momento di resettare tutto e dare un senso logico, moderno e ospitale alle nostre strade), infrastrutture (porto, palasport, lungomare: finora soltanto pomposi post su facebook e niente più), servizi a rete (la rete idrica è un colabrodo con perdite di acqua in tutto il territorio e frequenti interruzioni del servizio), l’illuminazione pubblica continua ad essere insufficiente per garantire anche le più elementari condizioni di sicurezza. Completamente assenti le misure per la promozione del territorio in chiave turistica e la difesa del patrimonio tradizional-popolare ed enogastronomico. Oltre ad aver cancellato l’Estate Isolana, manca una vera e propria blue-strategy capace di mettere al centro di ogni iniziativa il nostro oro blu: il mare. Restiamo la meta preferita per villeggianti mangia-e-sporca, inefficaci se non addirittura in antitesi alla produzione di un vero shock per la nostra economia che consenta alle strutture ricettive locali di rafforzare i loro profitti e creare nuovi posti di lavoro. Assolutamente non pervenute le politiche sociali per l’integrazione dei giovani e a sostegno degli anziani. Rileggendo la relazione del Ministero degli Interni, fra le motivazioni per lo scioglimento per mafia, sono posti sotto la lente d’ingrandimento la riscossione tributi e l’affidamento diretto dei lavori pubblici. Da questo punto di vista non sono stati fatti grossi passi avanti. Completamente fermi con le 4 frecce accese la conclusione dell’iter di approvazione del piano regolatore, il completamento delle lottizzazioni e l’adozione del piano di zonizzazione acustica.
L’organo consiliare, per incomprensibile e deliberata volontà del Presidente Rappa, rimane un collegio privo di una struttura organizzativa necessaria per l’esercizio delle proprie funzioni. Più volte, invano, abbiamo chiesto e sollecitato la creazione delle commissioni senza aggravio per la spesa pubblica per affrontare in modo sistematico i problemi della nostra comunità. Gravi, se non gravissime, le inadempienze del Presidente che si ostina a non convocare le sedute nonostante le richieste del gruppo di opposizione. In particolare, restano in pending le richieste riguardanti i temi Gender (richiesta protocollata il 25 agosto) e della partecipazione attiva dei cittadini (richiesta protocollata a fine settembre). Secondo le norme il Presidente è tenuto a convocare il consiglio comunale entro 20 giorni dalla richiesta. Su questo argomento stiamo verificando se si configura il reato di omissione di atti d’ufficio per procedere nelle sedi opportune. Comunque, abbiamo stilato una puntuale relazione di tutte le violazioni regolamentari e statutarie finora commesse – a nostro parere – dal Presidente del Consiglio che invieremo all’organo ispettivo della Regione e al Prefetto.
Dopo 365 giorni senza commissari prefettizi possiamo parlare senza timore di smentita di autentica sospensione della Democrazia con la violazione di tutte le norme di legge che regolano il funzionamento del Consiglio Comunale. Nel corso di questi primi 12 mesi abbiamo presentato 39 emendamenti tutti bocciati, 13 mozioni di cui 8 bocciate, abbiamo proposto l’adozione di 4 nuovi regolamenti comunali di cui 1 approvato e 3 in attesa che il Presidente si decida a portarli in Consiglio. Siamo stati costretti ad abbandonare 2 volte l’aula consiliare per la mancanza delle condizioni minime di decoro nei confronti della cittadinanza che rappresentiamo e della sede istituzionale. Se dovessimo scegliere una cartolina per “celebrare” questi primi 12 mesi di amministrazione Bologna, non avremmo dubbi nel selezionare la luminaria BENVENUTI all’entrata di Via Trapani…
Rinnoviamo il nostro impegno alla cittadinanza affinché il nostro lavoro possa produrre migliori condizioni di vita all’interno della nostra comunità. Una delle iniziative che abbiamo maggiormente sostenuto è stata la riduzione della TARI. Il meccanismo di calcolo della tariffa è da rivedere nella sua totalità. Attualmente chi produce meno rifiuti e paga la tassa di fatto è costretto a contribuire anche per chi sporca di più e non paga. La tariffa va adeguata e resa progressiva in ragione della capacità contributiva dei cittadini. Nel 2016 puntiamo ad una netta riduzione della TARI.
Ringraziamo i nostri elettori che hanno continuato a sostenerci senza arretrare di un passo sulla scelta fatta nel novembre dello scorso anno. Come ieri, ancor più oggi, crediamo che il nostro mandato sia quello di intercettare i desideri e le attese dei cittadini, concentrando le nostre migliori energie per individuare compiutamente le domande che arrivano dal cittadino e trasformarle in azioni esecutive per Isola delle Femmine: questo paese bisogna costruirlo e non semplicemente consumarlo.
Orazio Nevoloso
Capogruppo del Pdr
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