Esce dal carcere Totò Cuffaro: “Innocente, ho sbattuto sulla mafia”
“E’ bello respirare la libertà” . Questa è stata la prima dichiarazione pubblica di Totò Cuffaro, ex governatore della Sicilia che, dopo 4 anni e 11 mesi di carcere, scontato a Rebibbia, è tornato in libertà questa mattina. Per due volte presidente della Regione fra il 2001 e il 2008 con l’Udc, nel 2004 Cuffaro viene rinviato a giudizio per favoreggiamento aggravato di Cosa nostra e rivelazione di segreti d’ufficio. Secondo l’accusa il governatore sarebbe stato il principale terminale di una rete di spionaggio per fare uscire dalla Procura notizie su indagini riservate e sarebbe stato lui ad avvertire il boss di Brancaccio Guttadauro – “con il quale aveva stipulato un accordo politico mafioso” – che gli investigatori avevano piazzato una microspia nel suo salotto di casa.
La condanna per Totò Cuffaro arriva il 22 gennaio 2011, mentre attende il verdetto raccogliendosi in preghiera in una chiesa e invocando la Madonna. Della condanna a 7 anni stabilita dalla Cassazione, Cuffaro ne ha scontati poco meno di 5, grazie alla buona condotta e agli sconti di pena. “Ho amato la politica e non rinnego nulla di ciò che ho fatto”, ha dichiarato quest’oggi, “nella mia coscienza sono innocente. Sono andato a sbattere contro la mafia. Tornassi indietro metterei un airbag“, commenta. “Ho fatto degli errori, non mi voglio nascondere. Io li ho pagati, altri no. Ora credo di avere il diritto di ricominciare“.
Tornato libero, Cuffaro adesso pensa al futuro: “Andrò in Africa nell’ospedale che ho fatto costruire quando ero presidente della Regione”. Ma senza dimenticare i detenuti: “Credo che io abbia il dovere di continuare ad occuparmi dei detenuti e di seguire le vicende delle carceri perché possano diventare più umane e vivibili. Vivendo in questi anni dentro una cella insieme ad altri ho capito quanto è importante non sentirsi abbandonati e dimenticati“.
di Eliseo Davì
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